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Il  tema sicurezza sul  lavoro  è  un  tema  cruciale  in  ogni settore  lavorativo,  anche  nel settore sanitario.  I disturbi, gli infortuni e le malattie di origine professionale causano enormi sofferenze umane e comportano costi elevati, sia per i diretti interessati sia per la società nel suo complesso. Le misure di sicurezza e salute sul lavoro e le azioni di promozione della salute attivate nel luogo di lavoro hanno lo scopo di prevenire tali costi  e  sofferenze.  Per  raggiungere  l’obiettivo  della  sicurezza  sul  lavoro  è  molto  importante che  nell’ambiente  di  lavoro  sia  promossa  una  cultura  della  prevenzione  che  permetta  di  integrare sistematicamente gli aspetti legati alla salute in tutte le attività aziendali. I dirigenti dell’azienda non sono semplicemente responsabili dell’attuazione di misure di promozione della salute  allo  scopo  di  prevenire  determinate  situazioni,  ma  devono  soprattutto  dare  l’esempio  con  la  loro condotta  personale.

I  dirigenti,  quindi,  hanno  un  influsso  determinante sulla  cultura  aziendale  e  possono stimolare il cambiamento a livello comportamentale tra i lavoratori stessi. Nel settore sanitario la sicurezza  del luogo di lavoro, non  crea solo  conseguenze sul personale, ma  anche sulla clientela, ovvero sui pazienti. Questo avviene negli ospedali (pubblici o privati) ma anche negli studi medici o negli ambulatori. Tutte le figure responsabili in materia di sicurezza, devono agire per raggiungere l’obiettivo della salute dei lavoratori e anche dei pazienti. Ne  consegue  che  la  salute  e  la  sicurezza  sul  lavoro  devono  essere  considerati  un  importante  obiettivo aziendale,  al  pari  della  qualità,  della  soddisfazione  del  cliente,  della  produttività,  della  crescita  e  della redditività.  È  più  facile  creare  condizioni  di  lavoro  salubri  e  sicure  se  l’attuazione  della  salute  e  della sicurezza  sul  lavoro  è  integrata  in  un  sistema  di  gestione  della  qualità.  La  valutazione  del  rischio  è  un processo  continuo,  che  deve  essere ripetuto  con  una  certa frequenza,  e  i  dirigenti  devono  documentare  e integrare i risultati nella pianificazione strategica.

 

Verso  la  fine  degli  anni  ’80  si  è  cominciato  a  prendere  coscienza  che  l’ospedale  non  era  da  ritenersi esclusivamente  un  luogo  di  diagnosi  e  cura,  ma  anche  un  normale  ambiente  lavorativo  al  cui  ciclo sono fattori, come ad esempio l’alimentazione. Anche se  gli  ospedali  e  le strutture sanitarie  in  genere sono  considerati  ambienti  privilegiati  per  quanto riguarda la tutela della salute di chi ci lavora, esistono studi epidemiologici che mettono in evidenza come alcune attività all’interno della sanità comportino dei rischi notevoli per la salute. In un rapporto steso dal Bureau of Labor Statistics del department of Labor degli Stati Uniti, in cui è stato analizzato e confrontato l’andamento  delle  patologie  emerse  nel  personale sanitario  dal  1980  al  1994, si  può  vedere  come  queste ultime,  che  erano  nei  primi  anni  decisamente meno  numerose rispetto  a  quelle riscontrate  in  altri settori, come l’industria, siano andate progressivamente aumentando fino al 1990, quando si è verificato addirittura un sorpasso.

 

In studi effettuati dall’OSHA sui risultati della sorveglianza sanitaria emerge che la percentuale di strutture sanitarie che segnala effetti negativi per la salute raggiunge il 15% per le patologie cutanee, il 10.7% per le alterazioni da traumi ripetuti, il 4,8% per le patologie da agenti fisici, l’1,9% per le alterazioni respiratorie e l’1,5% per le neoplasie. I dati riportati fino ad ora si riferiscono soprattutto al settore sanitario ospedaliero. Il settore sanitario però non si  limita  agli  ospedali,  ma  a  tante altre  realtà.  I  rischi  da  individuare  e  valutare,  derivano sia  dalla mansione svolta, che dal luogo di lavoro (ospedali, cliniche, studi ecc) ma anche come nel caso dei tecnici della prevenzione (facenti parte del comparto sanitario) da luoghi di lavoro di svariato genere, dai cantieri alle industrie alimentari e non, dove questi effettuano ispezioni, indagini o consulenze, lo stesso vale per i veterinari, dove il rischio può essere anche dato dal contatto con gli animali.

In generale i rischi dell’ambiente sanitario si possono così suddividere:

Tab. 1 sintesi dei rischi per la salute in ambiente sanitario

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Oltre a quelli elencati avremo sicuramente i rischi infortunistici, come tagli e ferite e gli infortuni in itinere. Infine  sono  presenti  i  rischi  per  la  sicurezza  come  incendio,  terremoti,  alluvioni,  temi  fondamentali  da prendere in esame quando si parla di gestione delle emergenze. Di solito gli ospedali o comunque le strutture sanitarie, tra lavoratori e pazienti, ospitano diverse persone e sono stabili  vasti,  disposti su  più  piani,  muniti  di  attrezzature  che  possono  diventare  fonte  di  innesco  e portare un pericolo aggiuntivo per quanto riguarda il rischio incendio. Proprio per questo è fondamentale che siano presenti vie di fuga efficaci, punti di raccolta ben chiari, compartimentazioni ben progettate, sistemi attivi e passivi di antincendio e presenza di addetti in grado di saper gestire correttamente l’emergenza. In generale comunque i rischi di ogni ambiente lavorativo devono essere analizzati e affrontati dal documento di valutazione dei rischi (DVR). In questo documento si devono integrare gli aspetti legati al genere e all’età dei lavoratori. Risulta necessario individuare i pericoli e i soggetti a rischio e quindi: Consultare i lavoratori (uomini e donne) per conoscere i loro problemi sul lavoro lavorativa.

Considerare l’intera forza lavoro tra cui addetti alle pulizie, portieri e lavoratori a tempo parziale. Considerare che spesso i rischi possono incidere con aspetti della vita extra lavorativi. Ogni rischio specifico dovrebbe  essere valutato  con  attenzione,  attraverso metodi specifici  e puntuali,  che possano  mostrare  davvero  i  rischi  presenti  da  gestire  attraverso  misure  preventive  e  protettive.

Grande  importanza deve essere dato dal piano di miglioramento, che deve davvero contenere misure realizzabili per ridurre ulteriormente il rischio, tenendo conto anche della tecnologia e delle nuove metodologie di gestione dei rischi. Infine è importante che i lavoratori siano formati, che la percezione del rischio sia tenuta viva, per evitare che questi possano compiere di propria iniziativa, azioni che possano mettere a rischio la loro salute e sicurezza.

Matteo Fadenti su http://www.moltocomuni.it/sicurezza-sul-lavoro-nel-settore-sanitario/

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