Secondo la tradizione, San Martino, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello. Poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà: subito il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. Nell’Ospedale più grande di Genova, e che porta il suo nome, i precari continuano a non avere coperture. Dov’è l’errore?
È da alcuni mesi che pervengono al Tribunale per i diritti del Malato segnalazioni, più o meno circostanziate, in merito alle cure ricevute dalla SSD di Neurochirurgia dell’Azienda USL Valle d’Aosta; non ultima quella di un paziente che, dopo quasi un anno dall’intervento, non ha risolto i propri problemi di salute e tutt’oggi non riesce ad essere preso adeguatamente in carico dal Sistema Sanitario Regionale.
Egli ci ha riferito che, dopo l’intervento chirurgico, la sua vita è diventata un inferno in cui deve convivere con un dolore la cui causa non è ben chiara e di conseguenza la cura indefinita. Per diversi mesi gli specialisti di Aosta hanno consigliato al paziente di far riferimento ai medici di Alessandria che a loro volta suggerivano di rivolgersi a quelli della Valle d’Aosta.