Skip to main content

Manifesto del Comitato Regionale “Generazione Precari della Sanità Siciliana”. La sanità siciliana versa in gravi difficoltà a causa della mancata rimodulazione delle reti assistenziali e delle conseguenti carenze di organico del personale medico e sanitario. Infatti, la normativa vigente obbliga tutte le Regioni a rimodulare la propria offerta assistenziale, sula base della quale definire il fabbisogno di medici e professionisti sanitari.

Ad oggi, tuttavia, l’assistenza dei cittadini e il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza sono garantiti dalle
centinaia di precari medici e sanitari che, nonostante il superamento di numerose procedure concorsuali, continuano a  prestare la loro opera in attesa di una stabilizzazione o assunzione.
Sulla base di tale premesse si è costituito Comitato regionale “generazione precari della sanità siciliana”, che si è
dato l’obiettivo di tutelare il diritto alla salute dei cittadini siciliani e superare la grave situazione di stallo in cui, oggi,
versano sia la sanità che gli operatori sanitari siciliani, molti dei quali, troppi in vero, prestano la loro opera con
rapporto di lavoro a tempo determinato o atipico o in regime di rapporto libero-professionale, senza la garanzia delle
tutele minime. Per di più, numerosi sono stati gli annunci ed i proclami da parte della politica regionale, a fronte di un
fallimento del quale nessuno si dichiara responsabile, rifugiandosi dietro un rimpallo di responsabilità a livello
nazionale. La cronica incapacità della politica siciliana di sganciarsi dalle logiche territoriali e clientelari, impone quindi  una seria riflessione sull’opportunità di procedere al commissariamento della sanità regionale.
Conscio delle criticità persistenti a livello regionale, il Comitato regionale “generazione precari della sanità
siciliana” chiede l’immediato intervento dei governi nazionale e regionale al fine di:

1. Provvedere all’immediato e contestuale potenziamento della rete territoriale e riordino delle reti
ospedaliera e dell’emergenza-urgenza, presupposto fondamentale non solo per l’erogazione di cure ottimali
ed appropriate ai cittadini, ma anche al fine di conseguire il recupero delle risorse utili a garantire la
sostenibilità della sanità pubblica ed il ricambio generazionale del capitolo delle risorse umane nella
sanità regionale.
2. Attivare le procedure di immissione in ruolo dei medici vincitori di concorso a tempo indeterminato e
degli idonei in graduatoria collocati in posizione utile ed in scadenza al 31 dicembre 2016. Trattasi infatti
di un intervento “a costo zero”, che potrebbe essere realizzato attraverso il superamento del blocco delle
assunzioni nelle Regioni sottoposte agli effetti dei Piani di rientro che non abbiano realizzato la rimodulazione
delle reti assistenziali, stabilito dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge n. 208/2015, comma 541), ricorrendo ad
una delle due seguenti ipotesi di lavoro: a) immediata dichiarazione da parte del MEF della non efficacia del
vincolo per le Regioni in Piano di consolidamento, annoverando tra queste la Sicilia, e che documentino
carenze di personale, in modo da procedere nell’immediato all’assunzione dei vincitori di concorso e degli
idonei a tempo indeterminato nonché al varo di concorsi nell’area delle emergenza-urgenza e nei settori carenti
per poter garantire i LEA; b) introduzione in sede di approvazione della Legge di Stabilità 2017 di una deroga
al comma 541 della Legge n. 208/2015, ai fini dello sblocco delle assunzioni dei vincitori di concorso a tempo
indeterminato, prevedendo una contestuale proroga, limitata ad un massimo di tre mesi, delle graduatorie vigenti, in modo da porre in essere le procedure di assunzione dei medici vincitori di concorso a tempo
indeterminato e degli idonei in graduatoria collocati in posizione utile entro tale orizzonte temporale.
Per inciso, l’attivazione del primo step del reclutamento del personale sanitario, tramite l’assunzione per
scorrimento delle graduatorie dei soggetti collocati in posizione utile, consentirebbe una primo intervento di
riduzione del precariato in sanità, nonchè l’abbattimento dei costi aggiuntivi per la copertura dei più onerosi
contratti a tempo determinato, con un giovamento per la riduzione della spesa sul personale.
3. Avvio delle procedure concorsuali riservate per coloro che hanno maturato i requisiti (contratto di lavoro
subordinato a tempo determinato presso enti sanitari del medesimo ambito regionale, di almeno tre anni di
durata, anche non continuativi, nell’ultimo quinquennio maturata al 30/10/ 2013) per la stabilizzazione, ai
sensi del DPCM “salva precari” .
4. Utilizzo dei fondi annunciati in Legge di Stabilità 2017, unitamente ai risparmi derivanti dalla
rimodulazione delle reti assistenziali e dall’entrata in quiescenza dei ruoli del SSR, per l’avvio, a partire
dal 2017, di nuove procedure concorsuali a tempo indeterminato, fatte salve le prerogative riconosciute
dalle normative vigenti a coloro che, da anni, lavorano con contratto a tempo determinato, nonché alla
selezione di ulteriori profili a tempo determinato, laddove necessario.
5. Attivazione di procedure di selezione per l’accesso ai ruoli del SSN che tutelino anche gli operatori
sanitari che, in atto, prestano la loro opera nell’ambito del servizio sanitario regionale con varie forme di
contratto flessibile (contratti atipici), valorizzandone le competenze e l’esperienza maturate.
6. Adozione di un sistema di selezione a graduatoria regionale, già in uso in altre Regioni, in modo da
garantire la massima trasparenza alle procedure concorsuali e prevenire eventuali speculazioni della politica
clientelare e ridare centralità e dignità al merito ed alle competenze professionali.

Leave a Reply