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Stop alle discriminazioni tra laureati in scienze infermieristiche e laureati in scienze infermieristica pediatrica. Lo afferma Azzurra Cancelleri definendo “illegittimo” il mancato inserimento degli infermieri pediatrici nei concorsi per soli titoli, validi per l’accesso ai ruoli provinciali e per l’aggiornamento delle graduatorie provinciali permanenti relativi nell’anno scolastico 2016/2017.

Il “caso” è stato sollevato dopo che a Udine il dirigente reggente dell’ufficio VIO avrebbe escluso una concorrente dal concorso pubblico, indetto nel 2009, perché in possesso della laurea in infermieristica pediatrica con l’apodittica motivazione: “l’attività dell’infermiere pediatrico è circoscritta all’assistenza infermieristica nei confronti di soggetti di età inferiore ai 18 anni, mentre l’infermiere può prestare la propria assistenza nei confronti di tutta la popolazione senza limiti di età”.

“Eppure nel bando di concorso quale requisito di accesso è indicata la laurea in scienze infermieristiche ma anche un altro titolo ritenuto valido dalla vigente normativa per l’esercizio della professione di infermiere. Perché dunque, escludere chi è in possesso della laurea infermieristica pediatrica? Oltretutto paradossale se si pensa che i profili professionali richiesti sono destinati, tra le altre, anche alle scuole di istruzioni primaria e secondaria, cioè con i minori”. “

È irrazionale – prosegue la Cancelleri – l’interpretazione dell’amministrazione scolastica, secondo la quale un laureato in infermieristica pediatrica non potrebbe assistere i convittori, pochi e variabili nel numero, di età superiore ai 18 anni, mentre un semplice infermiere di cure generali potrebbe assistere i convittori minori di 18 anni. Peraltro gli infermieri dei convitti e degli educandati – spiega la deputata – provvedono semplicemente alla conservazione del materiale di pronto soccorso e dei medicinali in uso comune e praticano le terapie di carattere generale prescritte dal medico, secondo quanto espresso con decreto dal Presidente della Repubblica. Così si corre il rischio di non avere personale altamente qualificato per i bambini, che così facendo, pagherebbero per un pasticcio burocratico che auspichiamo il ministro chiarisca al più presto”.

(http://www.ilfattonisseno.it/2016/11/azzurra-cancelleri-non-discriminare-tra-laureati-scienze-infermieristiche-e-pediatrici/)

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