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Bur n. 23 del 11 marzo 2016. Materia: Sanità e igiene pubblica. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 169 del 23 febbraio 2016. Definizione del profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie nella Regione del Veneto.

Note per la trasparenza

Con il presente atto si approva il ” Profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie” da estendere a tutte le aziende sanitarie della Regione quale standard di riferimento per la funzione di coordinamento sia in ambito ospedaliero che territoriale.

L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.

La Legge 1 febbraio 2006, n. 43 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali “, ha istituito la funzione di coordinamento per i laureati appartenenti alle professioni sanitarie.

In tal modo, detta funzione, storicamente presente negli ospedali italiani fin dai primi del ‘900 e tradizionalmente affidata agli infermieri, è stata allargata a tutte le professioni sanitarie poiché considerata strategica per il buon funzionamento delle organizzazioni complesse e per lo sviluppo di servizi in costante trasformazione.

La complessità dei servizi, l’assunzione di logiche gestionali orientate al controllo della spesa e i conseguenti processi riorganizzativi, hanno determinato il consolidamento di ruoli con efficacia gestionale e, nel contempo, lo sviluppo di nuove funzioni ancora poco presenti nel sistema salute regionale ma determinanti per la gestione di specifici processi (Care manager, Case manager ecc.).

Conseguentemente all’incremento delle problematicità organizzative, nel corso degli anni la funzione di coordinamento si è sviluppata, in particolare è accresciuta l’area delle competenze gestionali.

Con l’approvazione del Piano socio-sanitario regionale 2012-2016, nella Regione del Veneto sono stati introdotti nuovi modelli organizzativi e percorsi assistenziali basati sull’approccio multidisciplinare. I necessari processi di adeguamento alle indicazioni della programmazione regionale, stanno impegnando tutti i ruoli manageriali e i coordinatori appartenenti alle diverse professioni sanitarie ne sono direttamente coinvolti. L’utilizzo, pertanto, di tutte le potenzialità insite nella funzione di coordinamento, associate a forti elementi di congruità con le necessità effettivamente espresse dalle strutture del SSR, è essenziale e determinativo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La carenza, nel panorama giuridico italiano, di definizioni operative complete ed aggiornate della funzione di coordinamento, ha reso difficile alle aziende sanitarie l’elaborazione di profili di competenza del coordinatore con caratteristiche di omogeneità, di simmetria e di aderenza alle esigenze espresse dai diversi contesti.

Alla luce delle suddette considerazioni e dell’importanza attribuita alle funzioni esercitate dai coordinatori nelle unità operative e nei servizi sia ospedalieri che territoriali, il Direttore dell’Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto ha costituito un gruppo di lavoro multiprofessionale per la definizione del profilo di competenza del coordinatore.

Il gruppo, coordinato dal Direttore della Sezione Controlli Governo e Personale del S.S.R e composto da un Professore Associato di Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi di Verona, da dirigenti dei Servizi delle Professioni Sanitarie, da coordinatori afferenti alle diverse aree professionali operanti sia nel territorio che nell’ospedale, dalla Presidente del Coordinamento Nazionale dei Caposala e da alcuni coordinatori delle professioni sanitarie in servizio presso la Regione del Veneto, ha lavorato sul mandato approfondendo diverse questioni sia di tipo metodologico che di contenuto.

In particolare, per la redazione del profilo, Allegato A al presente atto di cui ne costituisce parte integrante, il gruppo di lavoro ha analizzato i principali modelli di esplicitazione delle competenze presenti in letteratura, i documenti elaborati da alcune aziende sanitarie regionali e ha deciso di optare per l’approccio pragmatico, identificando le aree di attività dedotte dalle fonti normative riconosciute nella prassi come ambiti specifici della funzione di coordinamento e indicando, per ciascuna di esse, le competenze ritenute maggiormente rilevanti.

Il documento licenziato dal gruppo delinea il profilo “core” del coordinatore e le competenze in esso incluse possono essere esercitate e modulate con intensità variabile in base alla complessità dei livelli organizzativi in cui la funzione di coordinamento è esercitata.

Prima della stesura definitiva, il documento è stato illustrato ai diversi stakeholders per il perfezionamento dei contenuti e per garantire la massima aderenza dei medesimi ai diversi contesti organizzativi aziendali. Le indicazioni pervenute sono state esaminate e recepite nel profilo di cui al sopraccitato Allegato A.

Il profilo del coordinatore costituirà lo standard di riferimento per tutte le aziende sanitarie della Regione, le quali dovranno recepirlo e, se ritenuto opportuno, adattarlo alle specificità locali senza modificarlo nella sostanza. Il documento servirà altresì, a standardizzare la formulazione dei profili di competenza del coordinatore già adottati, descrivere la peculiarità della funzione, evitare difformità sostanziali nell’attribuzione delle competenze, elaborare strumenti per l’autovalutazione/valutazione coerenti con la funzione agita, orientare l’elaborazione di nuovi profili di competenza, orientare la formazione e l’aggiornamento dei coordinatori.

Per quanto attiene la formazione dei coordinatori, è utile ribadire che il profilo di competenza costituirà un importante riferimento per la definizione di piani di studio e stage coerenti con la funzione richiesta. Per l’aggiornamento professionale e la formazione continua, le competenze indicate permetteranno di orientare al meglio i programmi delle iniziative che saranno poste in essere, ivi compresi quelli relativi al percorso formativo già previsto per i coordinatori appartenenti alle professioni sanitarie di cui all’Allegato A alla DGR 2166/2014 – Piano d’attività anno 2014 e biennio 2015-2016 – Formazione Manageriale – Middle Management.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

– VISTA la Legge n. 43/2006

– VISTA la Legge Regionale n. 23/2012

– VISTA la DGR 2166/2014

–  VISTO l’art. 2, comma 2, lett. o) della LR 54/2012

delibera

1.      di ritenere le premesse quali parte integrale ed essenziale del presente provvedimento;

2.      di approvare l’Allegato A, “Profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie;

3.      di stabilire che il profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie di cui all’Allegato A, deve fungere da standard di riferimento per tutte le aziende sanitarie della Regione;

4.      di incaricare la Sezione Controlli Governo e Personale S.S.R. dell’esecuzione del presente provvedimento;

5.      di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

6.      di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=317925

 

ALLEGATO A alla Dgr n. 169 del 23 febbraio 2016

PROFILO DI COMPETENZA DEL COORDINATORE APPARTENENTE ALLE PROFESSIONI SANITARIE
Il profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica,
riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione è rivolto ai professionisti che operano nei molteplici
contesti organizzativi presenti nelle Aziende Sanitarie della Regione.
Il documento è strutturato in 7 aree di attività e di responsabilità, declinate successivamente in competenze.
Aree di attività.
1. Pianificazione gestione delle attività professionali/lavorative.
2. Pianificazione gestione del cambiamento e dei progetti innovativi.
3. Gestione del personale.
4. Sviluppo e formazione del personale.
5. Gestione/costruzione delle relazioni collaborative e interprofessionali.
6. Gestione delle risorse materiali e delle tecnologie.
7. Gestione della sicurezza.
1. Competenze per la pianificazione e gestione delle attività professionali/lavorative.
– Partecipa al processo di budget con dati ed evidenze sugli obiettivi raggiunti e contribuisce con proposte;
– Organizza e gestisce i processi lavorativi, considerando gli indicatori di complessità delle persone
assistite e delle prestazioni, stimando i carichi di lavoro e individuando le priorità organizzative;
– Favorisce l’individuazione delle priorità assistenziali, tecnico-sanitarie, preventive e riabilitative e orienta
il personale a perseguirle;
– Favorisce le condizioni per assicurare continuità delle cure proponendosi anche come mediatore tra le
esigenze organizzative, i bisogni e le istanze delle persone assistite e dei familiari;
– Promuove azioni per garantire la privacy della persona assistita;
– Promuove l’integrazione dei processi lavorativi e delle professionalità sia all’interno del servizio che con
gli altri servizi;
– Promuove l’utilizzo della rete dei servizi sanitari e sociali e l’integrazione con le associazioni di
volontariato, in coerenza con le politiche degli enti locali;
– Garantisce una integrazione costante delle migliori evidenze di ricerca nella pratica, attraverso strumenti
quali percorsi clinico assistenziali, protocolli, procedure e ne supervisiona l’applicazione;
– Facilita e sostiene la partecipazione a progetti di ricerca;
– Partecipa al processo di autorizzazione all’esercizio e accreditamento istituzionale/di eccellenza;
– Supervisiona e controlla i processi che favoriscono il percorso delle persone assistite afferenti al servizio
e cura le relazioni con le stesse e i familiari;
– Supervisiona e controlla la qualità delle prestazioni professionali orientandole ai bisogni dell’utenza e
svolge consulenza al team per le situazioni complesse.

2. Competenze per la pianificazione e gestione del cambiamento e dei progetti innovativi.
– Trasferisce le linee strategiche aziendali, con progetti e interventi coerenti, condividendoli con il
personale del servizio in cui opera;
– Promuove e organizza l’introduzione di modelli professionali ed organizzativi innovativi sia a livello
ospedaliero che nelle strutture residenziali e territoriali, orientati alla presa in carico, alla continuità degli
interventi e al miglioramento della qualità degli stessi;
– Promuove modelli di lavoro basati sulla multi professionalità;
– Individua aree di miglioramento del servizio e utilizza strategie efficaci per facilitare il cambiamento.
3. Competenze per la gestione del personale.
– Stima il fabbisogno quali-quantitativo di personale, considerando i bisogni delle persone assistite, le
caratteristiche strutturali, i modelli organizzativi/assistenziali e le direttive/normative;
– Negozia le risorse con i responsabili condividendo priorità e standard da assicurare;
– Programma le presenze/assenze del personale per garantire sicurezza e qualità per le persone assistite e
per gli operatori, sulla base delle attività pianificate, tenendo conto del livello di competenza del singolo
operatore nel rispetto degli istituti contrattuali;
– Predispone il percorso di inserimento per il neoassunto/neoinserito e garantisce un affiancamento tutoriale
per lo sviluppo di competenze specifiche;
– Supervisiona le performance del personale;
– Valuta il divario tra competenze attese e possedute, propone obiettivi di sviluppo e di miglioramento,
personalizzati e di équipe;
– Valuta le perfomance del personale con le modalità, le procedure e i tempi definiti dall’azienda,
garantendo equità e trasparenza del processo valutativo e assicura con continuità feedback costruttivi;
– Attiva strategie per valorizzare i professionisti esperti, creare condizioni di benessere per i lavoratori e per
sostenere i lavoratori senior.
4. Competenze per lo sviluppo e formazione del personale.
– Attribuisce responsabilità in rapporto ai diversi livelli di competenza acquisiti dagli operatori, cogliendo e
valorizzando caratteristiche, abilità e potenzialità proprie di ciascun professionista considerandole risorse;
– Rileva i bisogni formativi, promuove percorsi/progetti formativi a livello di servizio e li propone per il
Piano Formativo Aziendale;
– Garantisce condizioni favorevoli all’apprendimento per i propri collaboratori e per i tirocinanti;
– Promuove lo sviluppo di una tensione etica nel servizio attraverso la riflessione e il confronto sui dilemmi
che si presentano nella pratica;
– Cerca attivamente opportunità per il proprio apprendimento e partecipa ad attività di sviluppo
professionale continuo.

5. Competenze per la costruzione delle relazioni collaborative e interprofessionali.
– Favorisce relazioni collaborative, stimola processi di motivazione, coesione ed appartenenza al servizio;
– Promuove il lavoro d’équipe e la partecipazione di tutti i componenti, valorizzando le differenze
professionali e formative;
– Incoraggia la discussione diretta ed aperta di questioni importanti e, quando necessario, interviene nella
risoluzione dei conflitti;
– Affronta con imparzialità e prende decisioni relativamente a problemi posti dai collaboratori;
– Gestisce le informazioni e le comunicazioni interne ed esterne utilizzando strumenti e modalità
appropriate, attiva rapporti di collaborazione e supporto reciproci con altri servizi;
– Assicura relazioni costruttive con il/i Direttore/i della/e Unità operativa/e coordinata/e;
– Gestisce relazioni con i vari livelli della Direzione delle Professioni Sanitarie e quando necessario utilizza
rapporti negoziali.
6. Competenze per la gestione delle risorse materiali e delle tecnologie.
– Organizza l’approvvigionamento di risorse materiali e tecnologiche, nella logica di un utilizzo efficace,
efficiente e sostenibile;
– Partecipa, con gli uffici preposti, alla valutazione del fabbisogno di risorse/tecnologie per il servizio;
– Monitorizza l’uso e la qualità delle risorse, segnala eventuali situazioni di non conformità dei
materiali/tecnologie, intraprendendo azioni correttive;
– Supervisiona l’efficienza dei processi di manutenzione delle risorse e delle tecnologie effettuate da servizi
e ruoli preposti;
– Collabora a definire i criteri specifici e le caratteristiche di nuovi materiali, presidi e tecnologie da
adottare nei capitolati di gara;
– Supervisiona la qualità dei servizi gestiti in appalto da ditte esterne e controlla il rispetto delle prestazioni
previste dai relativi capitolati tecnici.
7. Competenze per la gestione della sicurezza.
– Esercita, se assegnata, la funzione di preposto per la sicurezza dei lavoratori;
– Supervisiona e controlla l’adesione del personale agli standard di sicurezza;
– Promuove la segnalazione di eventi critici e ne fa occasione di riflessione e revisione del processo
coinvolto;
– Collabora con i referenti/comitati aziendali per la sicurezza, partecipando alla valutazione dei rischi per
l’utente, attivando azioni e misure sia preventive sia correttive;
– Promuove azioni per rendere gli ambienti confortevoli e sicuri.
[9/11, 17:17] Graziano Lebiu: Bur n. 23 del 11 marzo 2016
Materia: Sanità e igiene pubblica

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 169 del 23 febbraio 2016

Definizione del profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie nella Regione del Veneto.

Note per la trasparenza

Con il presente atto si approva il ” Profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie” da estendere a tutte le aziende sanitarie della Regione quale standard di riferimento per la funzione di coordinamento sia in ambito ospedaliero che territoriale.

L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.

La Legge 1 febbraio 2006, n. 43 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali “, ha istituito la funzione di coordinamento per i laureati appartenenti alle professioni sanitarie.

In tal modo, detta funzione, storicamente presente negli ospedali italiani fin dai primi del ‘900 e tradizionalmente affidata agli infermieri, è stata allargata a tutte le professioni sanitarie poiché considerata strategica per il buon funzionamento delle organizzazioni complesse e per lo sviluppo di servizi in costante trasformazione.

La complessità dei servizi, l’assunzione di logiche gestionali orientate al controllo della spesa e i conseguenti processi riorganizzativi, hanno determinato il consolidamento di ruoli con efficacia gestionale e, nel contempo, lo sviluppo di nuove funzioni ancora poco presenti nel sistema salute regionale ma determinanti per la gestione di specifici processi (Care manager, Case manager ecc.).

Conseguentemente all’incremento delle problematicità organizzative, nel corso degli anni la funzione di coordinamento si è sviluppata, in particolare è accresciuta l’area delle competenze gestionali.

Con l’approvazione del Piano socio-sanitario regionale 2012-2016, nella Regione del Veneto sono stati introdotti nuovi modelli organizzativi e percorsi assistenziali basati sull’approccio multidisciplinare. I necessari processi di adeguamento alle indicazioni della programmazione regionale, stanno impegnando tutti i ruoli manageriali e i coordinatori appartenenti alle diverse professioni sanitarie ne sono direttamente coinvolti. L’utilizzo, pertanto, di tutte le potenzialità insite nella funzione di coordinamento, associate a forti elementi di congruità con le necessità effettivamente espresse dalle strutture del SSR, è essenziale e determinativo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La carenza, nel panorama giuridico italiano, di definizioni operative complete ed aggiornate della funzione di coordinamento, ha reso difficile alle aziende sanitarie l’elaborazione di profili di competenza del coordinatore con caratteristiche di omogeneità, di simmetria e di aderenza alle esigenze espresse dai diversi contesti.

Alla luce delle suddette considerazioni e dell’importanza attribuita alle funzioni esercitate dai coordinatori nelle unità operative e nei servizi sia ospedalieri che territoriali, il Direttore dell’Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto ha costituito un gruppo di lavoro multiprofessionale per la definizione del profilo di competenza del coordinatore.

Il gruppo, coordinato dal Direttore della Sezione Controlli Governo e Personale del S.S.R e composto da un Professore Associato di Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi di Verona, da dirigenti dei Servizi delle Professioni Sanitarie, da coordinatori afferenti alle diverse aree professionali operanti sia nel territorio che nell’ospedale, dalla Presidente del Coordinamento Nazionale dei Caposala e da alcuni coordinatori delle professioni sanitarie in servizio presso la Regione del Veneto, ha lavorato sul mandato approfondendo diverse questioni sia di tipo metodologico che di contenuto.

In particolare, per la redazione del profilo, Allegato A al presente atto di cui ne costituisce parte integrante, il gruppo di lavoro ha analizzato i principali modelli di esplicitazione delle competenze presenti in letteratura, i documenti elaborati da alcune aziende sanitarie regionali e ha deciso di optare per l’approccio pragmatico, identificando le aree di attività dedotte dalle fonti normative riconosciute nella prassi come ambiti specifici della funzione di coordinamento e indicando, per ciascuna di esse, le competenze ritenute maggiormente rilevanti.

Il documento licenziato dal gruppo delinea il profilo “core” del coordinatore e le competenze in esso incluse possono essere esercitate e modulate con intensità variabile in base alla complessità dei livelli organizzativi in cui la funzione di coordinamento è esercitata.

Prima della stesura definitiva, il documento è stato illustrato ai diversi stakeholders per il perfezionamento dei contenuti e per garantire la massima aderenza dei medesimi ai diversi contesti organizzativi aziendali. Le indicazioni pervenute sono state esaminate e recepite nel profilo di cui al sopraccitato Allegato A.

Il profilo del coordinatore costituirà lo standard di riferimento per tutte le aziende sanitarie della Regione, le quali dovranno recepirlo e, se ritenuto opportuno, adattarlo alle specificità locali senza modificarlo nella sostanza. Il documento servirà altresì, a standardizzare la formulazione dei profili di competenza del coordinatore già adottati, descrivere la peculiarità della funzione, evitare difformità sostanziali nell’attribuzione delle competenze, elaborare strumenti per l’autovalutazione/valutazione coerenti con la funzione agita, orientare l’elaborazione di nuovi profili di competenza, orientare la formazione e l’aggiornamento dei coordinatori.

Per quanto attiene la formazione dei coordinatori, è utile ribadire che il profilo di competenza costituirà un importante riferimento per la definizione di piani di studio e stage coerenti con la funzione richiesta. Per l’aggiornamento professionale e la formazione continua, le competenze indicate permetteranno di orientare al meglio i programmi delle iniziative che saranno poste in essere, ivi compresi quelli relativi al percorso formativo già previsto per i coordinatori appartenenti alle professioni sanitarie di cui all’Allegato A alla DGR 2166/2014 – Piano d’attività anno 2014 e biennio 2015-2016 – Formazione Manageriale – Middle Management.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

– VISTA la Legge n. 43/2006

– VISTA la Legge Regionale n. 23/2012

– VISTA la DGR 2166/2014

–  VISTO l’art. 2, comma 2, lett. o) della LR 54/2012

delibera

1.      di ritenere le premesse quali parte integrale ed essenziale del presente provvedimento;

2.      di approvare l’Allegato A, “Profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie;

3.      di stabilire che il profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie di cui all’Allegato A, deve fungere da standard di riferimento per tutte le aziende sanitarie della Regione;

4.      di incaricare la Sezione Controlli Governo e Personale S.S.R. dell’esecuzione del presente provvedimento;

5.      di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

6.      di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=317925

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