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la riforma passò, così come avevamo previsto e, giustamente, ‘vincitori’ festeggiano. Ma se andiamo a considerare il prima e il dopo voto, tante situazioni interessanti possono essere oggetto di valutazione e c’è da pensare (o da piangere?).

A partire da una schermaglia tra l’europarlamentare, ed ex governatore, Soru che contestava un’ipotetica “invasione di campo” al sindaco Zedda, che, seppur con notevole ritardo e scarsa convinzione, esprimeva dubbi e contrarietà circa la devastazione della sanità a Cagliari (leggi chiusura dell’ospedale Marino e del Binaghi).

Tornando alla legge approvata, dopo quelle dell’assessore regionale della Sanità Arru, durante il dibattito in Aula sono arrivate quelle dei consiglieri, vere e proprie perle di saggezza… ipocrisia e falsità. A partire dalle dichiarazioni di voto della gran parte dei consiglieri della maggioranza, che, essendo a sostegno della riforma, si sono congratulati con loro stessi per aver ottenuto qualche deroga al testo originario della riforma, ovviamente a favore del loro territorio di ‘caccia elettorale.

 

E, dulcis in fundo, sarebbe bello conoscere di quali argomenti ha parlato il megadirettore galattico quando è andato a fare visita, non istituzionale (ovvero non in Commissione consiliare), a qualche consigliere di maggioranza e, magari, sapere se sia vera la voce dell’esistenza di una ‘lista della spesa’, utile per distribuire ad hoc le strutture complesse (Sc) e i dipartimentali (Ssd). Nessuno scandalo, per carità, nessuna novità, se ne sono già viste e sentite, ma almeno un minimo di decenza. In molte circostanze il silenzio è d’oro ed in questo caso si sarebbe evitato di trattare i cittadini sardi come creduloni, per non dire di peggio.

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DOCTOR HOUSE, Riforma rete ospedaliera: conta di più la salute dei Sardi o il territorio di caccia elettorale?

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