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SULMONA – Per paradosso, il punto nascite dell’ospedale di Sulmona (L’Aquila) chiuderà i battenti tra le polemiche non appena entrerà in funzione l’elicottero che potrà atterrare e decollare, anche di notte, per trasportare le partorienti, in caso di emergenza, in altri punti nascita.Ovvero non appena la Regione avrà realizzato la pista di atterraggio, illuminata anche per i voli notturni, consentendo l’attivazione del servizio di elisoccorso, eliambulanza, ricerca e soccorso in ambiente ostile e montagna, assegnato a giugno mediante bando pubblico dalla Asl di Pescara, per l’intero territorio regionale, alla Inaer Aviation Italia spa di Milano, presieduta da Andrea Stolfa già executive vice presidente di Alitalia Cai, dal valore di 26,4 milioni di euro, con un ribasso rispetto ai 31,2 milioni messi a bando.

Basi operative sono state individuate nell’Aeroporto d’Abruzzo di Pescara e nell’Aeroporto dei Parchi “Giuliana Tamburro” dell’Aquila.

Nel bando, però, sono previsti costi aggiuntivi di 5,7 milioni all’anno per l’attivazione o prestazioni di Servizio medico di emergenza con elicottero in orario notturno presso la base operativa di Pescara, più una proroga tecnica semestrale pari a 3,7 milioni e l’ estensione di un quinto per 7,4 milioni. L’importo complessivo in linea teorica potrebbe salire a 77,7 milioni di euro.

Tassello che manca a Sulmona è proprio la pista di atterraggio predisposta per il volo notturno, ancora da attivare. L’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci spiega però che “va realizzata prima tutta la rete delle piste di atterraggio in Abruzzo, secondo una logica e una funzionalità integrata, e gli uffici regionali sono al lavoro per la definizione progettuale”.

Fino ad allora, gli agguerriti comitati cittadini che si battono contro la chiusura del punto nascite potranno continuare a sperare nel miracolo, quello di evitare la chiusura già toccata ai punti nascita di Ortona (Chieti), Penne (Pescara) e Atri (Teramo) a seguito della riorganizzazione avviata dal ministro Beatrice Lorenzin, che prevede la chiusura per motivi di sicurezza per quelli con meno di mille parti annui, al minimo di 500 ma solo in condizioni orografiche particolari.

L’attivazione del servizio di elisoccorso e anche di una pista di atterraggio predisposta per i voli notturni è stata, del resto, imposta come condizione della chiusura del Punto nascite di Sulmona dalle prescrizioni dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nel definire la rete dell’emergenza urgenza, ovvero lo Stan (servizio di trasporto materno assistito) e lo Sten (servizio di trasporto emergenza neonatale). Per poter trasportare le partorienti con complicazioni, in caso dunque di emergenza, nei punti nascite di Avezzano, a anche dell’Aquila.

Il bando della Asl di Pescara, va però ricordato, ha provocato le polemiche del Conapo, il sindacato indipendente dei vigili del Fuoco, che osservano come se questo servizio, adeguato alle specifiche esigenze del 118 e affidato a loro, come avviene in Sardegna e anche in Liguria, costerebbe un terzo della cifra.

I vigili del fuoco, ha poi sottolineato il Conapo, hanno già a disposizione quattro elicotteri, e come hanno chiarito le sentenze del Consiglio di Stato, che ha rigettato i ricorsi dei privati, è possibile affidare senza gara il servizio ai vigili del fuoco ai in quanto normativa europea sulla concorrenza non è applicabile alle convenzioni operative fra amministrazioni pubbliche.

Pongono una questione di costi, oltre che di sicurezza, anche i comitati cittadini di Sulmona. A conti fatti, trasportare in volo in altri punti nascite le partorienti avrà costi maggiori rispetto a quelli del punto nascite da sopprimere.

In un diffida di marzo indirizzata alla Regione e alla Asl numero 1 Avezzano Sulmona L’Aquila, aveva evidenziato tra le altre cose come, “è difficile che il viaggio sia senza rischi con una pista di atterraggio per l’elicottero che non può di certo assicurare i viaggi quando le temperature sono davvero rigide, le condizioni meteo praticamente sfavorevoli perché si tratta di un’area montana e montuosa dal clima ostile, come quello della valle e delle altre località montane ancora più in alto”.

A Pescocostanzo, per esempio, nel 2014 si è registrato il record mondiale di nevicata, oltre 3 metri di neve caduta in meno di 48 ore. Nemmeno le ambulanze con autisti specializzati potrebbero garantire, in quelle condizioni, le nascite dopo una eventuale chiusura del presidio neonatale sulmonese.

CHE COSA PREVEDE IL BANDO

Inaer Aviation Italia spa ha offerto un importo complessivo per la durata di 5 anni per la base dell’Aquila e Pescara pari a 26,4 milioni. Battendo Elitaliana spa e la rti tra Alidaunia ed Eli Lombardia. Ultima in graduatoria la Airgreen.

L’appalto, è costituito dall’affidamento del “servizio di soccorso medico con elicotteri, per servizio sanitario di emergenza, in gergo tecnico l’Helicopter emergency medical service (Hems), eliambulanza, ovvero Helicopter air ambulanc (Haa), la ricerca e soccorso in ambiente ostile e montagna, Helicopter search and rescue (Hsar)”.

In sintesi, il servizio funzionale al “sistema di emergenza sanitaria facente capo al numero nazionale 118 dell’amministrazione Abruzzo”.

La durata dei servizi dell’appalto è di 5 anni a decorrere dalla data di effettiva attivazione del servizio, con facoltà di opzione, per l’amministrazione, di ulteriori annualità fino ad un massimo di quattro anni.

L’ammontare complessivo dell’appalto al netto dell’Iva, riferito alla durata quinquennale, è di 31 milioni 275 mila euro soggetto a ribasso. Se si attiveranno altri servizi il costo potrebbe arrivare a oltre 77 milioni.

Per prima cosa si chiede la messa a disposizione di due elicotteri “di nuova tecnologia e di produzione recente preferibilmente nuovi di fabbrica, non necessariamente dello stesso tipo”.

Oltre agli aeroporti aquilano e pescarese, si fa anche riferimento nel bando all’imminente realizzazione di un nuovo eliporto “presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila”, e si precisa che “il concorrente aggiudicatario dovrà accollarsi gli oneri relativi trasferimento dei propri arredi, attrezzature, materiali, alla nuova base”.

Il periodo di impiego giornaliero dei due elicotteri è fissato in un massimo di 12 ore diurne, L’attività annuale complessiva è stata stimata in circa 750 ore di volo.

La stazione appaltante si riserva la facoltà di estendere all’intero arco delle 24 ore l’operatività della Base di Pescara, e viene previsto un utilizzo, annuale, di circa 100 ore di volo notturne.

L’elicottero proposto per la base operativa di Pescara deve, pertanto, essere dotato delle necessarie autorizzazioni per le operazioni di volo notturno.

L’assegnatario dovrà garantire l’assistenza tecnica e manutenzione costante degli elicotteri, garantire l’effettuazione del servizio di elisoccorso in orario diurno, con possibilità di estensione all’orario notturno per la base Hems di Pescara, attraverso l’impiego di personale di adeguata competenza ed esperienza di volo, in abbinamento al personale sanitario, medico e infermieristico, reso disponibile dal servizio sanitario regionale.

Si dovrà far carico degli oneri economici derivanti dall’utilizzo degli spazi aeroportuali, inclusi quelli per i servizi di assistenza a terra ivi compresi il servizio di rifornimento carburante, di antincendio, i servizi di assistenza al volo, e diritti aeroportuali.

È ammesso il subappalto nella misura complessiva massima del 30 per cento.

Condizione di poter partecipare al bando era quella di aver realizzato un fatturato specifico, negli ultimi tre anni antecedenti alla pubblicazione, per servizi identici, per un importo complessivo pari ad almeno 18 milioni di euro.

SU http://www.abruzzoweb.it/contenuti/sanita-punto-nascite-sulmona-e-ancora-vivo-ma-solo-in-attesa-dell-elisoccorso/613381-283/

 

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