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Nel medio e lungo periodo, la mancanza di servizi essenziali come quello sanitario sancirà l’impoverimento dell’intera comunità.

A sostenerlo sono gli organi locali della CISL, nel corso di un convegno incentrato sull’ipotesi di riforma in piena discussione presso la Regione Basilicata. Secondo il segretario regionale del sindacato, Gambardella, a distanza di tempo dall’ultima legge regionale 12 del 2008, il nocciolo della questione è assicurare il diritto alla salute attraverso una miglior integrazione tra la rete ospedaliera e dei servizi sul territorio. Dunque, no alla riduzione della spesa e l’accentramento nei due poli sanitari di Potenza e Matera con centro di ricerca presso l’ospedale San Carlo, magari a discapito dell’emergenza urgenza da attuare altrove. Problemi annosi, seppur di minore portata rispetto al resto del Mezzogiorno, liste d’attesa per le prestazioni specialistiche e l’emigrazione verso altre strutture. Questo, mentre l’ultima manovra varata dal premier Renzi ha stanziato un fondo di 113 miliardi. Secondo il sottosegretario alla salute De Filippo, intervenuto all’appuntamento, un passo importante anche per gli enti locali, dove bisognerà trovare la quadratura del cerchio. Ultima data utile per riuscirsi: il prossimo 31 dicembre.

In quarta commissione consiliare sono state sentite le parti sociali e gli ordini professionali di categoria. Per la Cisl era presente il segretario regionale e responsabile delle politiche sociali, Enrico Gambardella, che ha evidenziato le lacune della riforma e rimarcato “la necessità di compensare la razionalizzazione delle strutture ospedaliere, per effetto delle stringenti regole comunitarie e nazionali, con un deciso rafforzamento della medicina territoriale”. E di riforma della sanità si è parlato oggi a Potenza, Le conclusioni sono stae affidate al segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico. Ha coordinato i lavori il segretario generale della Cisl Fp Basilicata, Giuseppe Bollettino. Quali sono i contenuti principali della riforma sanitaria? Quali i tempi di attuazione del nuovo modello organizzativo della rete ospedaliera? Qual è la filosofia alla base della riforma? Questi alcuni degli interrogativi che animeranno il botta e risposta tra politica, istituzioni sanitarie e sindacato.

“La ripresa del confronto sulla riforma del sistema sanitario regionale – spiega Gambardella – è l’occasione per fare chiarezza sui contenuti e sui reali obiettivi che il governo regionale intende perseguire attraverso la riorganizzazione delle strutture e dei servizi sul territorio. Finora la discussione si è incentrata sugli accorpamenti delle strutture ospedaliere e sul contenimento della spesa. Si è però parlato poco o niente dei bisogni di salute del cittadino e di come rilanciare la medicina territoriale. La sfida è duplice – continua il sindacalista della Cisl – da un lato dobbiamo mettere a fuoco il mutato fabbisogno sanitario e socio-assistenziale della società lucana con un’innovativa rete di medicina di base, dall’altro capire come costruire una sanità di eccellenza che sappia contenere l’emigrazione sanitaria e attrarre utenza dalle regioni vicine. Al cittadino comune che quotidianamente entra in relazione con il sistema sanitario nelle sue diverse articolazioni – spiega Gambardella – interessa poco chi fa il direttore sanitario o quali sono gli organigrammi di questa o quella struttura sanitaria. Al cittadino comune interessa invece molto quanto tempo occorre aspettare per ottenere una prestazione sanitaria, quali servizi può trovare sul territorio, come assicurare un’assistenza decorosa ad un familiare non autosufficiente. Con questo convegno vogliamo portare i bisogni delle persone al centro di un dibattito che rischia altrimenti di risultare del tutto sterile”.

Articolo completo su

http://www.trmtv.it/home/economia/2016_10_17/123547.html

http://www.cislbasilicata.it/lunedi-potenza-convegno-cisl-riforma-sanitaria/

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