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S. Matteo, aumento in busta paga solo a chi ha una buona “valutazione”

Poche risorse, la valutazione del capo è risultata fondamentale per il passaggio di fascia. Premiati 350 infermieri e operatori su circa 2600. La Cisl: «L’anzianità non è stata rispettata»

PAVIA. Solo circa 350 dei 2600 infermieri e operatori socio sanitari del San Matteo hanno avuto un aumento in busta paga grazie alle cosiddette “progressioni orizzontali”.

E dato che a pesare, in base all’accordo sindacale firmato all’inizio dell’anno da tutti tranne che dalla Cisl, non era solo l’anzianità ma anche la valutazione del coordinatore, come previsto dal contratto nazionale, al policlinico è scoppiata la protesta.

In gioco c’è un aumento che va dai 5 euro al mese per le fasce più basse ai circa 90 per le fasce più alte visto che la progressione va a compensarsi con altri assegni. Poco, forse, ma abbastanza per scatenare la rabbia nei casi in cui i più giovani assunti hanno avuto valutazioni più alte dei colleghi anziani. Che quindi, vista la scarsità delle risorse da distribuire tra i dipendenti, sono rimasti esclusi dall’aumento.

L’accordo di inizio anno era stato firmato e approvato dalla maggioranza delle sigle sindacali anche perché l’anno scorso, saltato l’accordo, non era stato possibile assegnare a nessuno la progressione e, di conseguenza, l’aumento. E le risorse non spese, si sa, non si accumulano: devono essere restituite alla Regione e non tornano più. Eppure il malumore si è fatto sentire forte e la Cisl in un volantino ha rivendicato la scelta di non firmare l’accordo della discordia: «Spiace constatare che siamo stati cattivi profeti: era già evidente dall’inizio delle trattative che tali requisiti avrebbero scontentato un gran numero di personale. Non condividevamo la mancanza di trasparenza della pagella, il mancato rispetto dell’anzianità, la mancanza di garanzie per chi era al limite della fascia e il no al fondo integrato. Il nostro contributo è stato respinto dalla maggioranza dalle altre organizzazioni sindacali e oggi leggiamo, da parte di chi ha firmato l’accordo, che vengono messi in discussione graduatorie e trasparenza mettendo addirittura in dubbio la regolarità delle procedure e dei requisiti».

A scatenare il malcontento è stato il fatto che la valutazione del dipendente sia entrata a far parte dei criteri di attribuzione della progressione, come prevede peraltro il contratto nazionale, o meglio, il fatto che alcuni coordinatori infermieristici abbiano cambiato le valutazioni dei propri sottoposti, rispetto allo storico, ottenendo il risultato di favorirli e garantire loro l’aumento.

In una nota le Rsu insieme alle segreterie di Cgil Fp, Uil Fpl, Fials e Nursing Up ribattono: «In sede di trattativa non sono mai stati pronunciati (dalla Cisl, ndr) dubbi o contrarietà in merito alla cosiddetta “pagella”, al mancato rispetto dell’anzianità e alla mancata garanzia di coloro che sono al limite della fascia come si evince dai verbali».

Sulla questione è intervenuto anche il direttore amministrativo Roberto Pinardi: «L’accordo siglato con la stragrande maggioranza delle Organizzazioni Sindacali è pienamente rispettoso dei contenuti del Contratto collettivo nazionale di riferimento, contenuti che spesso in Policlinico vengono sottaciuti o dimenticati». Alla base del malcontento, comunque, c’è la scarsità di risorse nel fondo. Fosse stato più ricco, gli esclusi sarebbero stati di meno. «Si poteva pescare dal fondo della produttività, così si sarebbero potute assegnare 1000 progressioni invece delle attuali 350», sostiene la Cisl . Impossibile, sostengono gli altri sindacati. E lo conferma anche Pinardi: «Non si poteva stornare il 15% del fondo della produttività poiché tale storno, consentito solo una volta dal contratto nazionale di riferimento, è già stato effettuato nel 1999 addirittura andando oltre le percentuali previste dal contratto. Abbiamo operato con la massima trasparenza e riconfermiamo che l’ufficio personale è a disposizione per esaminare le singole posizioni di ogni dipendente che ritenesse di aver bisogno di chiarimenti».

Anna Ghezzi su http://m.laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2016/10/11/news/s-matteo-aumento-in-busta-paga-solo-a-chi-ha-una-buona-pagella-1.14236605

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