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 Resta indagato in stato di libertà, invece, il figlio. «È un provvedimento che riabilita una persona onesta, ingiustamente arrestata»: sono queste le parole dell’avvocato Michelangelo Gorgoni, al termine dell’udienza innanzi al gip Stefano Sernia, che non ha convalidato l’arresto di D.C. 57enne di Cutrofiano, scarcerandolo per “mancanza di gravi indizi di colpevolezza”. La decisione del giudice, continua il legale, “permette di fargli riacquistare quella credibilità acquisita in tanti anni di attività politica e di sindacato e che lo ha portato a rivestire oggi la carica di segretario nazionale del sindacato autonomo denominato FSI“. Significative, a tal proposito, le ragioni per le quali il dr. Sernia non ha convalidato l’arresto, disponendo l’immediata scarcerazione di D.C. Il giudice nell’ordinanza afferma: “deve rilevarsi come la situazione indiziaria non fosse tale da evidenziare né una situazione di flagranza, né gravi indizi di reità a carico dell’arresto“.

C., in effetti, fin dal momento dell’arresto ha dichiarato di ignorare la presenza della sostanza stupefacente in quei locali e di avere rinvenuto la chiave dopo averle lungamente cercate.

Erano assieme ad altre, in un mazzo di riserva in uso ad un figlio in quel momento assente, poiché studente fuori sede. In sede di udienza di convalida, C. ha chiarito di essere separato dalla moglie da circa due anni e di vivere a Roma, per via dell’attività sindacale. Torna solo occasionalmente nella casa di Cutrofiano per cercare un riavvicinamento dalla moglie e per stare in compagnia della figlia di nove anni.

I locali dove i Carabinieri hanno rinvenuto i 73 chili di marijuana (si tratta ad ogni modo di arbusti da cui si possono ricavare  circa 250 grammi) – una casetta in legno in fase di ristrutturazione- erano utilizzati esclusivamente dal figlio Manuel, che stava realizzando la casa coniugale, poiché prossimo al matrimonio.

Ricordiamo che C. sindacalista e dipendente Asl, è stato arrestato su richiesta del Pubblico Ministero Giovanni Gagliotta nella giornata di ieri, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

Resta indagato in stato di libertà, invece, il figlio, al quale – è doveroso specificarlo – il padre non ha affatto attribuito il possesso della medesima sostanza.

Ad ogni modo, sempre nell’ordinanza il gip Sernia afferma che ” vi è un evidente complesso di elementi che indica nel figlio del C., il soggetto gravemente indiziato della detenzione della sostanza stupefacente.”

SU http://www.leccenews24.it/cronaca/droga-nella-depandance-scarcerato-dal-gip-il-sindacalista-dario-cagnazzo.htm

 

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