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Cʼè il rischio di una pioggia di ricorsi contro i licenziamenti sprint (introdotti con la riforma) dei dipendenti pubblici colti in flagrante. Per gli statali gli aumenti potrebbero essere più difficili dopo lo stop alla riforma della P.a. da parte della Consulta. Lo sostiene il ministro Marianna Madia al Corriere della Sera. “La sentenza – spiega – arriva nel mezzo di una trattativa con i sindacati per sbloccare i contratti e gli aumenti medi di circa 85 euro”. Adesso, aggiunge, “occorre capire come posso impegnarmi sulla parte normativa se prima non raggiungo l’intesa con tutte le Regioni”.“Tecnicamente penso di non aver fatto errori, e nemmeno politicamente”, afferma il ministro della P.a. “Noi andiamo avanti con tranquillità e determinazione. Per questo sarà importante che passi il referendum, anche per superare le tante resistenze al cambiamento”, aggiunge.

La sentenza della Corte Costituzionale, come scrive La Repubblica, ha ripercussioni perfino sul decreto contro gli assenteisti. Il licenziamento rapido contro i furbetti del cartellino introdotto dalla riforma Madia, infatti, potrebbe essere a rischio. Il dl prevede la sospensione in 48 ore del dipendente pubblico colto in flagrante, il taglio immediato dell’indennità e il licenziamento sprint entro 30 giorni. Ma ora il “furbetto” potrà fare ricorso, vincerlo e tornare al suo posto.

 

SU http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/p-a-madia-con-stop-consulta-aumenti-piu-difficili-per-gli-statali-e-i-furbetti-non-verranno-puniti_3043516-201602a.shtml

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