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Parte male il nuovo direttore generale del San Martino: nomina un medico costretto a dimettersi in Piemonte. Lo strano caso del nuovo direttore sanitario dell’Irccs San Martino-Ist, Giovanni La Valle, che, in Piemonte, si fece il concorso da direttore del presidio ospedaliero di Chivasso, vi partecipò.

Fu selezionato. E lo vinse. Nulla di illegale, piuttosto inopportuno, tanto che, a luglio scorso è intervenuto l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta, a cercare di riportare in ordine il vespaio di polemiche rimbalzate sulle cronache, imponendo a La Valle le dimissioni da direttore sanitario della Asl4 Torino. Perché, nel frattempo, La Valle aveva pure congelato il suo nuovo incarico, chiedendo aspettativa illimitata, per portare a termine il precedente.
Nei corridoi degli ospedali, si sa, più che i curriculum ufficiali dei nuovi arrivati, circolano quelli ufficiosi. Come nel caso di Giovanni La Valle, appena nominato direttore sanitario dal direttore generale del San Martino-Ist, Giovanni Ucci. Quarantasette anni, specializzato in Igiene e Medicina Preventiva, l’incarico a Genova partirà da domani: viene indicato «direttore del presidio ospedaliero di Chivasso, mentre ha già ricoperto il ruolo di direttore sanitario della Asl4 Torino». Due incarichi, in verità, quasi sovrapposti e soprattutto al centro del “caso La Valle”, scoppiato l’estate scorsa in Piemonte.
«Giovanni La Valle ha i requisiti necessari e un ottimo curriculum – sparecchia le polemiche sul nascere, Sonia Viale, assessore regionale alla Sanità della Liguria – la scelta non l’ho fatta io, ma ho accolto con favore la decisione del direttore Ucci perché non trovo, fino a prova contraria, alcuna controindicazione all’incarico».
Giovanni La Valle, nei mesi scorsi, proprio in quanto direttore sanitario della Asl4 Torino, ha bandito un concorso, attraverso la Asl, per il ruolo di direttore del presidio ospedaliero di Chivasso. Lo ha indetto firmando il bando, come accade normalmente e secondo le procedure, insieme al direttore generale e al direttore amministrativo.
L’anomalia comincia con il fatto che lo stesso Giovanni La Valle ha deciso di partecipare al concorso stesso: si presentano dodici candidati, ma solo tre passano le selezioni di una giuria esterna.

E Giovanni La Valle che ha scritto, insieme agli altri dirigenti, i requisiti necessari a passare la selezione, è tra questi tre: non solo, vince il concorso, arrivando al primo posto, con 99 punti su 100. In più, appena conquistato il posto da direttore dell’ospedale, a luglio, però, decide di chiedere l’aspettativa (illimitata), così da poter concludere gli altri incarichi, in Asl, per assumere poi quello vinto per concorso, in ospedale.
Ma lo strano caso “del direttore sanitario della Asl4 che indice, partecipa e vince il concorso” deflagra, anche sui media, tanto da fare intervenire l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta. Che impone «con urgenza» a Giovanni La Valle le dimissioni dal precedente incarico, di direttore sanitario alla Asl4 Torino. Pur non ravvisando nulla di illecito, lo stesso assessore Saitta entra nelle polemiche e spiega ai quotidiani la necessità di «mantenere livelli elevati di trasparenza in Sanità», per questo annuncia le dimissioni di La Valle dal precedente incarico, per assumere quello vinto per concorso, a Chivasso.
Ecco dunque perché nel curriculum del nuovo direttore sanitario compare come più recente l’incarico di direttore del presidio ospedaliero di Chivasso, che è stato “costretto” ad assumere dall’assessore regionale Saitta, ma che, di fatto, ha coperto per circa un paio di mesi. Perché, ora, è arrivata la nomina a Genova.
«La scelta del direttore sanitario di una struttura strategica, importante e fondamentale come il San Martino-Ist non sta alla politica, ma al direttore generale – dice l’assessora regionale Viale – il suo curriculum comunque ritengo sia all’altezza dei requisiti, anche io penso che abbia il profilo giusto. E poi sono convinta che la sua provenienza dal Piemonte sia un valore aggiunto, per importare buone pratiche dalle altre regioni e contribuire a costruire un modello sanitario ligure specifico. Conoscevo la vicenda, le polemiche non mi interessano: chi sa come lavoro, sa anche che non faccio sconti a chi non rispetta le regole. Ma fino a prova contraria, lasciamolo lavorare. E poi, le polemiche sono strumentali: dicevano che importavo solo professionalità dalla Lombardia, ora che arriva un dirigente dal Piemonte: non va bene neppure?».

((http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/10/31/news/titolo_non_esportato_da_hermes_-_id_articolo_5032197-150949925/))

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