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La comunità reggina si appresta a vivere un momento storico. L’avvio delle attività della cardiochirurgia, nell’ambito del più ampio progetto del Centro Cuore

, è destinato a segnare una svolta epocale per la sanità reggina e calabrese: è il completamento di un progetto che parte da lontano, che fu ideato ed avviato nel 2007 ma che vede la luce adesso, a distanza di nove anni, dopo aver subito troppi rallentamenti e pause”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che spiega: “Grazie all’avvio della cardiochirurgia, si qualifica l’offerta sanitaria del presidio ospedaliero di Reggio Calabria nell’ambito delle malattie cardiovascolari, che sono una delle più alte cause di mortalità e una delle ragioni fondamentali delle fughe sanitarie dei calabresi verso le altre regioni.
 Adesso, il presidio ospedaliero di Reggio Calabria, che già vantava alcune eccellenze, può fare del Centro Cuore una leva di rilancio qualitativo della sanità calabrese. Viene inaugurato un reparto – prosegue Irto – dotato di tecnologie innovative, di sale operatorie dedicate e di nuove strutture per l’emodinamica, in un’organizzazione funzionale in grado di aumentare notevolmente il confort ospedaliero per i pazienti”.

Nicola Irto prosegue: “Sarà compito del personale medico ed infermieristico selezionato utilizzare queste condizioni ambientali, realizzate con un importante investimento finanziario, per fare del Centro Cuore non solo una struttura di servizio per il territorio, ma anche un polo attrattivo sia per la Calabria, sia per gli altri paesi del Mediterraneo”. Il presidente dell’assemblea di Palazzo Campanella sottolinea come un impulso fondamentale alla ripresa e al completamento del progetto nato nel 2007 sia arrivato dalla “precisa scelta del presidente Mario Oliverio, che ha assunto l’apertura della cardiochirurgia come una priorità programmatica ed ha impresso una decisa accelerazione alle procedure. 
E’ passato poco più di un anno da quando molti commentatori descrivevano la situazione con scetticismo – dice ancora Irto -, illustrando veti e campanilismi, difficoltà ed ostacoli che sono stati bruciati in nome di un  impegno assunto e mantenuto nei confronti della Città. 
Questo risultato costituisce un modello per affrontare i più complessivi problemi della sanità calabrese: accompagnare l’azione di risanamento e di lotta agli sprechi con la capacità di espandere e qualificare l’offerta sanitaria, di abbattere le fughe sanitarie, di aumentare i livelli essenziali di assistenza, di allargare la capacità di prevenzione e di cura delle malattie, di sviluppare la medicina nel territorio con l’idea che al centro di tutto il sistema c’è la persona. Perché di sanità si parla tanto, probabilmente troppo, senza comprendere che la salute del paziente e il rispetto della sua dignità devono costituire gli unici interessi davvero rilevanti. Questa volta, pur dopo una parabola troppo lunga – conclude Nicola Irto – possiamo dire di avercela fatta. Ma non deve finire qui e non ci adageremo sugli allori. Quello che ci accingiamo a compiere è un passo in avanti: un nuovo punto di partenza che dovrà essere propedeutico al miglioramento di tutta l’offerta sanitaria nella Città metropolitana di Reggio Calabria”.
Per approfondire (http://www.strettoweb.com/2016/11/cardiochirurgia-irto-un-nuovo-ed-importante-punto-di-partenza-per-la-sanita-reggina/478353/#o6EQpiXUhrgcUQCV.99)

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