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Nelle cliniche private settemila posti a rischio

Non c’è intesa con la Regione, nel Salernitano inviate 700 lettere di preavviso. Da lunedì blocco delle prestazioni e manifestazione di protesta a Napoli

SALERNO. Preavvisi di licenziamento per gli oltre settemila dipendenti delle case di cura campane associate all’Aiop (di cui 700 distribuiti nelle sette case di cure della provincia di Salerno: Campolongo Hospital, Salus, Villa Chiarugi, Tortorella, Cobellis, La Quiete e Villa Silvia) e blocco delle prestazioni in convenzione con le Asl a partire da lunedì 17 ottobre quando a Napoli scenderanno in piazza Cgil, Cisl, Uil e Cimo Campania – la Confederazione italiana dei medici dell’ospedalitàprivata – per una manifestazione che partirà dalla sede della Giunta regionale, in via Santa Lucia, per arrivare a quella di Confindustria in piazza dei Martiri, dove prenderanno la parola anche i rappresentanti regionali delle quattro sigle sindacali dei lavoratori del settore.

E, come se non bastasse, sempre in quei giorni potrebbe anche esserci una serrata di più giorni da parte dei titolari dei laboratori di analisi cliniche associati alla FederLab Campania che, dopo la bocciatura del ricorso al Tar contro i contenuti dei contratti proposti da Asl e Regione, vuole alzare il tiro della protesta tentando di arrivare ad un dialogo e alla modifica degli accordi.

È questo lo scenario che da qui ai prossimi giorni si delineerà per la sanità privata in regione e nella nostra provincia, ancora alle prese con tagli e risorse che non ci sono da mettere a disposizione di questo comparto «che – ricorda Ottavio Coriglioni, amministratore delegato della clinica Salus di Battipaglia e past president di Confindustria Sanità – rappresenta, come in tutte le regioni italiane, il 30 per cento complessivo della spesa sanitaria finanziata dallo Stato».

 

Come a dire che se c’è da tagliare, forse si deve andare a vedere lì dove c’è la fetta di torta più grande, ovvero nel pubblico. Ma sul tavolo della discussione – in verità mai cominciata dal momento che non c’è stata ancora interlocuzione né con il presidente Vincenzo De Luca e tantomeno con il commissario Joseph Polimeni – c’è tutto l’accordo sui contratti che va ridiscusso. A cominciare da quelle clausole di salvaguardia inserite da Polimeni che, in pratica, bloccano ogni eventuale forme di contenzioso tra le aziende e le Asl e non riconosce il pagamento dei crediti pregressi. «Sono clausole inaccettabili», tuona Coriglioni. «E poi – aggiunge – dal momento che siamo già a ottobre volevamo sottoscrivere i contratti solo fino alle fine del 2016 e da gennaio quelli del 2017, così da avere tempo per capire se c’erano nuove risorse da immettere nel sistema».

Per Gianfranco Camisa, consigliere regionale di Aiop Campania e titolare del Campolongo Hospital (che due settimane fa ha recapitato 296 preavvisi di licenziamento), quelle clausole sono «delle vessazioni inaccettabili. Prima di firmare i contratti – spiega – vogliamo risolvere questi punti, altrimenti i problemi restano e con gli anni diventeranno irrisolvibili. Siamo pronti ad incontrare il presidente De Luca anche di domenica ma – chiarisce – fino a quando non ci sarà un incontro o ci saranno delle modifiche ai contratti, noi non li firmeremo e non revocheremo i preavvisi di licenziamento».

A fare da pompiere ci pensa il presidente di Confindustria Sanità, Aniello Renzullo, che ieri mattina ha avuto un nuovo incontro all’Asl di Salerno. «È un momento di agitazione ma stiamo avendo un confronto tecnico molto stretto e proficuo con la direzione generale dell’Asl. Sicuramente – conferma – entro il 15 ottobre non firmeremo i contratti. Ma sono convinto che riusciremo a trovare la quadra di questa situazione e una soluzione arriverà».

Sul fronte dei lavoratori, dalla Uil Fpl di Salerno arriva un appello al presidente della Regione. «Qui – dice Antonio Malangone – si sta vivendo un dramma nel dramma. Da una parte ci sono i lavoratori che da mesi vanno avanti, anche senza stipendio.

E dall’altra ci sono i pazienti che si vedono chiudere le porte da parte delle strutture che non possono più prenderli in carico». E attacca il commissario Polimeni: «Questa è una situazione drammatica che non può essere affrontata con una calcolatrice in mano»

SU http://lacittadisalerno.gelocal.it/salerno/cronaca/2016/10/14/news/nelle-cliniche-private-settemila-posti-a-rischio-1.14248585

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