La Asl di Teramo ha licenziato un suo dipendente. Lo ha fatto, secondo quando sostenuto con tanto di verbale della Commissione disciplinare, in virtù di una norma che imporrebbe l’obbligo del licenziamento in presenza di una sentenza di primo grado passata in giudicato.
La sentenza è la condanna ad un anno per un autista della Asl, arrivata a conclusione del processo che lo ha visto imputato insieme all’ex direttore generale della Asl di Teramo, (condannato a tre anni e due mesi dal collegio presieduto dal giudice GS, per l’uso improprio dell’auto di servizio). La condanna in primo grado non è stata appellata dal dipendente che, quando scattò l’inchiesta a firma del pm DR, fu sospeso dal lavoro per sei mesi. A distanza di oltre un anno dalla sentenza emessa dal Tribunale di Teramo, la Asl ha deliberato (con l’atto n.1233 a firma del dg RF) il licenziamento di G.L. Il licenziamento ricorrerà dal prossimo 1 novembre. Secondo i legali che difesero l’ex autista nel processo penale, ci sono gli estremi per impugnare le motivazioni del provvedimento deliberato dalla commissione disciplinare dell’azienda sanitaria locale. E ad occuparsi del caso sarà non più il Tribunale penale ma il giudice del lavoro.