Stamattina a contrada Tappino i sequestri di computer e le perquisizioni eseguite fino a tarda sera negli uffici diretti dalla dottoressa Norma Vitullo da parte degli uomini del Nucleo antisofisticazione guidati dal capitano Antonio Forciniti, sono l’argomento più discusso.
L’indagine sull’assenteismo e i cartellini “truffa” al Cardarelli ha fatto il giro dei reparti «anche se di ufficiale sappiamo ben poco», come sostiene il direttore sanitario della struttura, Luigi Di Marzio, precisando che l’inchiesta «non riguarda personale sanitario, quindi medici o infermieri, ma dipendenti amministrativi».
L’indagine è relativa a quasi tre anni di attività: 2014, 2015 e parte del 2016: falso e truffa i reati contestati dalla Procura di Campobasso che grazie al lavoro di tecnici specializzati in apparecchiature informatiche ha scoperchiato il presunto caso di assenteismo alla direzione amministrativa del Cardarelli. I militari del Nas non sanno ancora quanti sono i soggetti coinvolti, l’inchiesta sembra destinata ad allargarsi anche ad altri dipendenti oltre ai due raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e ai due indagati.
Stando alla ricostruzione degli investigatori il personale era in grado di entrare nel sistema che rileva le presenze e le assenze del personale timbrando il cartellino in entrata e in uscita. «A volte lo facevano dall’ufficio di contrada Tappino – spiega il capitano Forciniti – per poi andare via, altre volte direttamente da casa». Non solo. Nei giorni in cui valeva il regime di intra moenia (si tratta di prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa) gli indagati riuscivano a far risultare anche più ore di quelle effettivamente svolte, così da incrementare i guadagni dei loro colleghi.
Lucchetti esclude il licenziamento ma non la sospensione dall’attività lavorativa «nell’attesa che gli inquirenti facciano il proprio lavoro. Personalmente sono stato informato subito da parte della direzione amministrativa e quello che posso dire è che gli episodi contestati non sarebbero proprio recenti, forse addirittura relativi a una indagine partita un paio di anni fa. I particolari dell’indagine, però, non li conosciamo tantomeno ci è stata comunicata l’esecuzione delle misure cautelari per i due dipendenti».
Gli elementi certi in mano al direttore Lucchetti sono quelli dell’indagine interna all’Asrem: «Sappiamo che sono stati sequestrati un paio di computer connessi alla rete del sistema informatico che rileva e registra le assenze e le presenze dei dipendenti. E sappiamo anche, perché ci sono riscontri, dell’esistenza di alcune anomalie relative all’alterazione dello stato di presenza in ufficio di alcuni dipendenti».