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5364/8/16p. 26 Ottobre 2016 – Collegio Provinciale IPASVI Torino

Preg.mo Dott.
ANTONIO SAITTA

Gentile Assessore,
la notizia che la nostra Regione ha raggiunto il pareggio di bilancio, anzi si ipotizza un avanzo di alcuni milioni, fa da battistrada all’uscita del Piemonte dal piano di rientro.
Tutto questo rappresenta per noi professionisti che abbiamo contribuito – tutti – alla riuscita di una
programmazione dimostrata vincente, il miglior premio, consapevoli che la situazione finanziaria generale non
può farci immaginare un recupero delle risorse perse in sette anni senza contratti e che i cambiamenti
normativi con cui la professione infermieristica farà ulteriori passi avanti assieme alla crescita del servizio
sanitario regionale, sono in cantiere, ma dovranno essere regolamentati e ratificati dai contratti e a livello di
accordi Stato-Regioni.
Tuttavia in questo cielo sicuramente più chiaro e luminoso di quello che ha caratterizzato il servizio sanitario e la professione negli ultimi anni, si addensano ancora alcune nubi.
La prima è la notizia che proprio per il miglioramento registrato nei bilanci sanitari piemontesi, i direttori generali delle aziende sanitarie potranno contare su un aumento del loro compenso.
Siamo consapevoli che il contratto dei manager sfugge alle regole e alla logica del pubblico impiego e si
configura come un rapporto privatistico diretto tra il datore di lavoro-Regione e il professionista-direttore generale. Il fatto è che il risultato ottenuto nella nostra Regione è frutto di un lavoro di squadra, sicuramente guidata dai direttori generali, ma che senza la partecipazione e l’abnegazione di tutti i professionisti non sarebbe stato mai raggiunto.
Gli infermieri attendono da anni di far fronte se non alla recessione economica, almeno alle necessità
professionali, attivando nuove assunzioni ed evitando di chiedere ulteriori sacrifici a chi è in servizio. Dal 2009 e fino al 2014, secondo i dati consolidati del Conto annuale, il loro numero in Piemonte è calato del 2,91% (-644).
E anche se dal 2015 la situazione si ipotizza stia migliorando, non ci sono ancora riscontri in grado di
testimoniarlo e anche i nuovi concorsi sono alle porte, ma per ora solo sulla carta. Lo stipendio medio degli infermieri piemontesi si è ridotto dello 0,6% circa (senza considerare la perdita del potere di acquisto e l’aumento del costo della vita), lo straordinario è aumentato del 3,52% a testimonianza del superlavoro richiesto per la carenza di organici: ce ne vorrebbero almeno 1.028 in più per rispettare i termini di orari di lavoro e turni di riposo secondo le regole Ue e non meno di 3.500 in più per riorganizzare davvero i servizi
anche sul territorio.
Proprio per questo non appare corretto premiare solo alcuni dei coartefici del successo, anche se il fine è quello di trattenerli in Regione evitando esodi verso amministrazioni più appetibili dal punto di vista economico. I direttori generali conoscono bene la situazione dei bilanci piemontesi e, seppure in netta ripresa,
crediamo siano abbastanza ragionevoli da poter attendere un miglioramento generale delle condizioni di tutti  per riscuotere il giusto premio per il loro operato.
In questo senso Le chiediamo di soprassedere ad aumenti e premi parziali che altro non farebbero se non aumentare l’insoddisfazione di molti, rischiando di peggiorare la loro volontà dimostrata finora nei fatti di tenere alto il nome della sanità piemontese.
Siamo certi che comprenderà la situazione generale che d’altra parte ben conosce nella Sua veste sia di
Assessore Regionale alla Sanità, sia di Coordinatore degli Assessori di tutte le Regioni.  Il percorso migliore è sicuramente quello finora seguito che ha dato i suoi risultati: tutti insieme abbiamo lavorato per la migliore assistenza possibile, tutti insieme garantiamo ogni giorno, ognuno col proprio lavoro, la
riuscita, la tenuta e il miglioramento del sistema, tutti insieme raggiungeremo il momento del giusto premio e del giusto riconoscimento per il lavoro svolto, senza che qualcuno possa sentirsi dimenticato o sottovalutato
come professionista e come persona.

Distinti saluti.

Per il Consiglio Direttivo IPASVI Torino
Dott. ssa Maria Adele Schirru
Presidente

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