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Ausl Ferrara, Vagnini prende le redini: presto incontrerò i sindaci

Primo giorno di servizio per il neo direttore generale che annuncia le priorità del suo programma: rigore nei conti, integrazione fra le due aziende sanitarie e dialogo con i Comuni. Già sul suo tavolo le “grane” Delta e Comacchio. “Bisogna fare delle scelte”

FERRARA. Un week end in compagnia dei dibattiti del Festival di Internazionale, poi – da questa mattina – la full immersion nell’attività amministrativa, con i gradi da direttore generale dell’Asl e un incarico che scadrà fra tre anni e mezzo, il 29 febbraio del 2020. Claudio Vagnini, 59 anni, pesarese (“Sono nato in una città di mare”), si è presentato ai giornalisti nel primo giorno di servizio da direttore generale (è stato nominato dalla Regione per sostituire Paola Bardasi, dimessasi a giugno) con un incontro nel quale ha iniziato a tratteggiare indirizzi, priorità e impegni senza dimenticare le “bellezze di questa città, veramente meravigliosa”. A far da apertura al primo faccia a faccia con i media locali, la stretta di mano, richiesta dai fotografi, per sottolineare il passaggio di consegne dal facente funzioni Mauro Marabini, rientrato nell’incarico di direttore sanitario, al nuovo manager dell’azienda.

Per il neo-direttore una carriera cresciuta nella sanità regionale. Laureato a Bologna, specializzato a Modena in Igiene e Sanità, una gavetta nei servizi di igiene pubblica fino al ’96, qualche passaggio nel Cremonese e nel Mantovano (Crema, Suzzara), l’attività a Reggio Emilia e l’arrivo all’Asl di Modena nei servizi di base (Cup, assistenza specialistica); infine la direzione dei distretti di Pavullo, Vignola, Carpi e quella del distretto di Modena, dove ha lasciato l’ultimo incarico prima di salire al vertice dell’azienda sanitaria estense. Rigore dei conti, integrazione con l’azienda Sant’Anna, collaborazione fra servizi sanitari e assistenza sociale sul territorio, sviluppo delle Case della Salute “che non sono solo dei poliambulatori, ma dei punti di riferimento per il paziente con percorsi che lo agevolano”, il tutto accompagnato dall’intenzione di intavolare un dialogo, comune per comune e distretto per distretto, con i sindaci e le rappresentanze locali. Queste alcune delle priorità che intende perseguire nel suo mandato.

“Nessuna rivoluzione interna in azienda, ma entro un paio di mesi (datemi il tempo di entrare meglio nel territorio e in azienda per individuare criticità e potenzialità) sceglierò i miei collaboratori più stretti – ha annunciato Vagnini – Da subito inizierò ad affrontare le questioni salienti”. Il neo dg non vuole perdere tempo e studia per presentarsi preparato agli incontri che saranno fissati a breve nei distretti. Tra le questioni più urgenti, il nodo della chiusura della maternità dell’ospedale del Delta (“sto visionando i numeri, ma se si resta molto al di sotto dei 500 parti all’anno è difficile difendere la permanenza del servizio, anche per una questione di sicurezza sanitaria”), la situazione dell’ex San Camillo con i locali occupati dai componenti della Consulta civica (“inizio a lavorarci subito”) e l’integrazione delle attività tra gli ospedali della provincia e l’hub di Cona. La soglia dei 1000 parti/anno che sta iniziando a delinearsi e inizia a comparire nelle dichiarazioni, a mezza voce, dei referenti della sanità, potrebbe mettere in difficoltà in prospettiva anche l’ostetricia di Cento, l’unica oltre a Ferrara che resterebbe in piedi dopo la chiusura di quella di Lagosanto.

dettagli e approfondimenti su

http://m.lanuovaferrara.gelocal.it/…/asl-vagnini-prende-le-…

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