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Il direttore generale dell’Ulss 5 polesana, Antonio Compostella, su questa vicenda aveva già preso – per primo e senza aspettare un attimo – una posizione chiara e decisa: “La dignità degli ammalati viene prima di tutto”, ci aveva detto il giorno dopo la pubblicazione, sulla Voce, della storia dell’anziana ammalata di tumore presa a male parole da un’infermiera.

E ieri lo ha ribadito, con una lettera indirizzata al nostro direttore. “Rispetto alla querelle dipanatasi sulla stampa in questi giorni e riferita ai ritardi nella distribuzione ai pazienti stomizzati di speciali presidi a loro destinati, nonché dell’approccio relazionale tenuto da una infermiera dell’ambulatorio stomizzati aziendale nei confronti di una utente, ritengo sia necessario fare alcuni chiarimenti”. Chiarimenti che, per quanto ci riguarda, risultano dirimenti per mettere la parola fine ad una storia dai contorni davvero imbarazzanti, non solo per il comportamento dell’infermiera, ma anche per la presa di posizione di alcuni soggetti che non hanno esitato a scaricare la vittima per difendere il colpevole. Che sarà anche molto italiano ma è davvero imbarazzante.

“L’Azienda Ulss 5 – spiega Compostella – ha controllato il percorso di reperimento degli ausili e, riscontrando alcune criticità nei tempi di consegna, ha sollecitato maggior premura alla ditta fornitrice. Contemporaneamente è stato creato un nucleo di lavoro per differenziare e velocizzare le consegne a domicilio, coinvolgendo maggiormente il personale aziendale e i pazienti o i loro familiari”. Su questo, dunque, l’anziana paziente aveva ragione, altro che invitarla senza alcun rispetto per la sua dignità “a comprarseli, come fanno gli altri”.

Poi il punto dolente. E l’infermiera?

“Rispetto alla posizione dell’infermiera, la predetta è stata richiamata dal Direttore della Struttura complessa di Chirurgia a tenere un comportamento più consono nei colloqui con i pazienti e i loro familiari”. Un buffetto, certo, ma l’importante era che non finisse in nulla. Nessuno chiedeva punizioni, ma un atteggiamento diverso, quello sì. “È nelle intenzioni dell’Azienda Ulss 5 – conclude Compostella – organizzare ulteriori interventi formativi per il personale, specificatamente dedicati al miglioramento della relazione con gli utenti”.

Poi, quello che un direttore capace fa in questi casi. Chiede scusa per come si sono comportati i suoi dipendenti: “Confermo in questa sede le mie scuse alla paziente per il disagio che ha provato”.

http://www.polesine24.it/rovigo/2018/04/13/news/paziente-umiliata-interviene-lulss-linfermiera-e-stata-richiamata-25797/

 

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