Ancora per mesi l’Ulss 18 affiderà incarichi ad altre aziende per consentire il normale funzionamento del reparto di emergenza.
Rovigo – Ci sono 358 ore al mese che il personale dipendente dell’Ulss 18 in servizio al pronto soccorso non riesce a garantire, vista la scarsità di risorse umane e i vuoti in pianta organica. Una lacuna importante, che metterebbe a rischio la operatività del reparto di emergenza dell’ospedale di Rovigo. Così che, in attesa che arrivi a termine il concorso per nuove assunzioni, l’Ulss 18 Rovigo avrà la necessità di fare ricorso a personale esterno.
E’ già successo nei mesi scorsi e la situazione non è migliorata. Tanto che il direttore generale dell’Ulss 18 Antonio Compostella è stato costretto a un duplice passo. In prima battuta a prorogare l’affidamento alla società che già ora sta tamponando la situazione e che quindi continuerà a farlo per ancora un mese, sino al 31 ottobre prossimo.
Non solo: con lo stesso decreto si avvia anche la procedura per individuare un fornitore di questi servizi ancora per ulteriori tre mesi. Il costo indicativo è di 12.600 euro. Il tutto nell’attesa che la procedura per fare finalmente le assunzioni maturi quanto prima.
Una situazione molto grave, che già si era manifestata nei mesi scorsi, quando il pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo era rimasto sguarnito di dipendenti Ulss 18 ed era stato necessario fare ricorso ad aziende esterne, per garantire l’attività. Una criticità che non si è ancora risolta, con l’Ulss 18 costretta ad appoggiarsi nuovamente – e non per poco tempo – a fornitori esterni
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