Noi si resta in posizione di ascolto.
La querelle tra testate giornalistiche di settore in “ordine” al rinnovo del Comitato Centrale Fnopi previsto per fine mese è schermaglia che non può interessarci, riproduzione fedele del quotidiano nei luoghi di lavoro: contrapposizioni spicciole per partito preso, distinguo sul quasi nulla, conflitti latenti, micro esplosioni di puntualizzazioni sui dettagli e non sul sistema, e vai avanti tu che a me mi scappa di ridere.
E anche oggi e così, e così sarà domani.
L’oggetto del contendere è un editoriale sulla qualità della composizione della lista presentata, al quale si replica con medesimo strumento.
Mettendo insieme le diverse chiosature dei diversi editoriali, non si riesce ad elaborare un testo complessivo e davvero utile, e non tanto per i punti di vista differenti, quanto per la volatilità delle affermazioni, talmente già lette e sentite in forma e sostanza che del tutto prevedibili.
Niente di nuovo sotto il sole.
La propulsione politica nella presentazione di una lista per il governo ordinistico della rappresentanza professioniale infermieristica, è e resta del leader provinciale e nazionale, che ha una lettura precisa del contesto che lo circonda e che assume scelte da cui discendono prospettive e responsabilità, e questa è una prima evidenza, da lustri indiscussa e incondivisa, come oggi si pretenderebbe invece di illustrare.
Sentirsi da un lato in dovere di attaccare la prospettiva e la responsabilità della lista presentata per il governo e l’indirizzo della professione per i prossimi quattro anni, e dall’altra di difenderla solo per marcare differenze con il competitor nell’informazione, chiude il cerchio: é affare che interessa solo i diretti concorrenti per ben altre motivazioni che non siano quelle delle infermieritudini che confidano in quel cambio di passo annunciato e che andrà manovrato dalla Presidente e dal Comitato Centrale in pectore, che hanno certamente un senso anche quando sembra che un senso non l’abbiano.