GROSSETO. Con lo stipendio del mese di dicembre, a tutti i lavoratori grossetani dell’Asl Toscana Sud Est (l’ex Asl 9), verranno liquidati – oltre alla tredicesima – la seconda tranche (a saldo) della produttività 2015 e, soprattutto, il famoso Progettone, che tanto fece discutere quando fu presentato e attuato dal direttore generale, poi pensionato, Fausto Mariotti. Il personale all’epoca (si parla del 2014-2015), partecipò al cosiddetto Piano di miglioramento aziendale (il Progettone, appunto), concretizzando azioni e realizzando obiettivi fissati dalla direzione generale. Dopo Fausto Mariotti fu Daniele Testi (da vicecommissario) a portare avanti il lavoro. In pratica si prevedeva il coinvolgimento di tutti i dipendenti attraverso azioni coordinate dai referenti (soggetti individuati su base volontaria), attraverso obiettivi tesi a migliorare il clima e l’organizzazione aziendale (come tentativo di mantenere alta la motivazione nel personale), in cambio della corresponsione di risorse individuate nel bilancio. In totale un milione e settecentomila euro.
A questo proposito si svolsero numerose assemblee, condotte personalmente da Mariotti, con il personale delle varie sedi provinciali, i gruppi di lavoro, i responsabili delle unità operative. Infine la valutazione.
Già l’anno passato i soldi erano attesi a Natale. Vi fu un’insistente richiesta da parte sindacale affinché il Progettone venisse liquidato entro la fine del 2015, con l’intento di provvedere al saldo entro gennaio 2016.
Alla fine della fiera, però, i lavoratori della ex Asl 9 non si videro retribuire l’importo, come invece era stato loro assicurato.
Si giustificò il ritardo con il passaggio in area vasta, cioè la rivoluzione che ha accorpato le Asl producendo ripercussioni anche su progetti e bilanci.
«Il progetto di miglioramento che ha coinvolto negli ultimi anni la quasi totalità dei dipendenti della ex Asl 9 – ha spiegato di recente Enrico Desideri, nuovo manager della grande Asl –– necessitava di un ulteriore approfondimento, formale e sostanziale, rispetto al suo impatto sui fondi, alla luce dei cambiamenti, anche contabili, introdotti dalla fusione delle tre aziende. Ho incontrato tutte le rappresentanze sindacali e spiegato cosa stava succedendo. Adesso paghiamo».
Il progetto aveva l’obiettivo di “ascoltare” tutti i dipendenti, valutare le criticità emerse dai gruppi tematici, individuare soluzioni per migliorare sistema e ambiente di lavoro, recuperare un clima interno favorevole e sviluppare la motivazione del personale.
Peraltro, oltre ad avere avuto una partecipazione superiore al novanta per cento dei circa tremila dipendenti della ex Asl 9, ha prodotto idee e proposte di miglioramento apprezzate dall’Organismo interno di valutazione (Oiv), molte delle quali già portate a termine con successo.
Sul Progettone, lo ricordiamo, erano state sollevate molte polemiche. Il collegio dei sindaci revisori dell’azienda sanitaria aveva addirittura deciso di inviare alla Corte dei Conti gli atti relativi al Piano di miglioramento aziendale, che prevedeva l’erogazione a pioggia di premi a tutti i dipendenti.
Non solo. Fin dalla presentazione, proprio tra i dipendenti, erano stati espressi dubbi sull’operazione, inviando lettere anonime ai giornali e la delibera in oggetto alla stessa Corte dei Conti.