Riunione coi direttori generali: rischio piano di rientro. Per la prima volta si teme di non chiudere in pareggio. Alla sanità toscana mancano 40 milioni per chiudere il bilancio in pareggio. La fine dell’anno non è distante e le aziende sanitarie e ospedaliere hanno poco margine di manovra per operare tagli alla spesa efficaci.
Per questo ieri all’assessorato alla Salute si è svolta una lunga riunione con tutti i direttori generali, insieme ai quali si è discusso della situazione dei conti e sono state ipotizzate strade per recuperare i soldi che mancano.
Un cosa è certa: quest’anno la Regione non ha “tesoretti” per aiutare la sanità, come successo alcune volte in passato. L’assessorato e le aziende dovranno fare da sole. I soldi che mancano non sono tanti se si confrontano al bilancio di tutto il settore, di circa 6,5 miliardi di euro, ma chiudere in rosso anche di poco sarebbe comunque un disastro. Intanto perché alla Toscana non è mai successo, e poi perché si finirebbe in piano di rientro, come già accaduto ad altre Regioni, prevalentemente quelle dove la sanità funziona peggio che da queste parti. Quella condizione prevede una serie di misure obbligatorie da adottare per ridurre il deficit, tra le quali ad esempio il blocco del turn over (cosa che in altre realtà ha giocoforza fatto aumentare i contratti precari). Al di là di questo, il dato politico sarebbe molto pesante.
Ieri pomeriggio l’assessore Stefania Saccardi e il capo dipartimento Monica Piovi hanno illustrato la situazione ai direttori generali delle tre Asl, delle tre aziende ospedaliere e dell’Itt, l’Istituto tumori, ipotizzando strategie per recuperare. Si ritiene possibile trovare i soldi che mancano per chiudere in pareggio.
Il 2016 è stato l’anno della grande riforma delle Asl, ridotte da 12 a 3, e di una generale riorganizzazione che in prospettiva dovrebbe portare anche a risparmi.
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/11/15/news/la_sanita_vede_rosso_mancano_40_milioni_e_non_c_e_il_tesoretto_-152015055/
http://www.controradio.it/sanita-40-milioni-euro-mancanti-si-possibili-tagli-ai-servizi/
La chiusura del bilancio del capitolo più importante del bilancio regionale: la sanità toscana (cui mancano circa 40 milioni di euro) comporterebbe, secondo Paolo Sarti e Tommaso Fattori, una serie di tagli al settore sanitario. “Non sarebbe la prima volta – aggiungono in una nota i due consiglieri regionali di Sì Toscana – A parte la nota vicenda dell’ Asl di Massa e i colpettini ai bilanci di altre aziende sanitarie, ricordiamo tutti la variazione al bilancio di previsione 2016, dovuta alla bocciatura del Mef del bilancio sanitario 2015 e alla richiesta di ricopertura del disavanzo di 72 milioni di euro legata alla quota di pay back”.
La vicenda, ricordano Sarti e Fattori, “determinò, oltre al ricorso al solito fondo di riserva, lo svincolo di risorse aziendali e il taglio di centinaia di progetti territoriali riguardanti settori importantissimi come la non autosufficienza e la disabilità., le dipendenze, il miglioramento delle liste d’attesa, ecc. Servizi che non sono stati, nonostante le rassicurazioni dell’assessore alla sanità, mai ripristinati in molti territori”.
Secondo i due consiglieri regionali di Sì Toscana “si consolida quindi quanto andiamo affermando da diverso tempo, ovvero il definitivo tramonto dell’idea falsata, alimentata per anni dalla Giunta, o meglio dal suo presidente Enrico Rossi, della solidità del bilancio della sanità toscana”. La situazione sembrerebbe ancora più grave perché nonostante la riorganizzazione sanitaria “sbandierata – concludono – ora non abbiamo neanche i conti in ordine e si rischia il commissariamento”.
Bilancio in difficoltà per la sanità toscana: Saccardi tranquillizza, le opposizioni attaccano
Saccardi: “No a rischi, bilancio chiuderà in pareggio” Il rischio che la sanità toscana non chiuda anche quest’anno il bilancio in pareggio “non esiste. I 40 milioni di euro di risorse che mancano sono imputabili ad un aumento della spesa farmaceutica ospedaliera. Stiamo mettendo in atto una serie di correttivi” e “se rapportiamo questi 40 milioni ai 6,7 miliardi del bilancio della sanità toscana è una cifra molto relativa”. Lo ha detto l’assessore toscano al diritto alla salute Stefania Saccardi parlando con i giornalisti in merito alla notizia riportata oggi dall’edizione fiorentina de La Repubblica, a margine della presentazione di un’iniziativa per il Sì al referendum. “Questo aumento della spesa, probabilmente corrisponde a uno scarso controllo o un eccessivo acquisto di farmaci anche oltre le necessità – ha aggiunto -. Su alcuni farmaci più semplici, esclusi gli oncologici o quelli per l’epatite, potremo pensare, ad esempio, di utilizzare gli equivalenti che sono anche meno costosi”. Nel processo di unificazione delle aziende sanitarie evidentemente c’è stata qualche difficoltà nel controllo della spesa farmaceutica che ogni mese ammonta a 85 milioni di euro. Comunque abbiamo tutto il tempo per recuperare” e “quella del ripiano è un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione”. Sarti e Fattori (Sì Toscana a Sinistra): ”Bilancio in rosso, perseverare è diabolico”. “La notizia: alla sanità toscana mancano 40 milioni per chiudere il bilancio in pareggio. Ma stavolta niente tesoretti per ripianare il disavanzo per cui la Toscana rischia seriamente il piano di rientro. Si prospettano, aggiungiamo noi, nuovi tagli ai servizi e alle prestazioni sanitarie” dichiarano i Consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori. “Non sarebbe la prima volta. A parte la nota vicenda dell’ASL di Massa e i ‘colpettini’ ai bilanci di altre aziende sanitarie, ricordiamo tutti la variazione al bilancio di previsione 2016, dovuta alla bocciatura del MEF del bilancio sanitario 2015 e alla richiesta di ricopertura del disavanzo di 72 milioni di euro legata alla quota di Pay Back”. “Vicenda che determinò, oltre al ricorso al solito fondo di riserva, lo svincolo di risorse aziendali e il taglio di centinaia di progetti territoriali riguardanti settori importantissimi come la non autosufficienza e la disabilità, le dipendenze, il miglioramento delle liste di attesa, ecc. Servizi che non sono stati, nonostante le rassicurazioni dell’Assessore alla Sanità, mai ripristinati in molti territori”. “Si consolida quindi quanto andiamo affermando da diverso tempo, ovvero il definitivo tramonto dell’idea falsata, alimentata per anni dalla Giunta, o meglio dal Presidente Enrico Rossi, della solidità del Bilancio della Sanità Toscana”. “Per anni si è voluto far credere che la nostra sanità primeggiasse tra gli altri sistemi sanitari regionali, all’apice nelle varie performance nazionali, e invece ci ritroviamo con un sistema sempre più privatizzato, con sempre meno qualità, precarietà del lavoro, tagli alle prestazioni e ai servizi, e spese fatte più sulla scia di esigenze elettorali che non di meditate capacità di spesa, come i costosissimi farmaci per l’Epatite C”. “Nonostante una riorganizzazione sanitaria sbandierata come una panacea, ora non abbiamo neanche i conti in ordine e si rischia il commissariamento”.
(http://www.gonews.it/2016/11/15/bilancio-difficolta-la-sanita-toscana-saccardi-tranquillizza-le-opposizioni-attaccano/)