Skip to main content

Il «diritto alla disconnessione» cambia le regole del lavoro. Si parla di «time porosity» o “spill over”.

Con queste definizioni colorite la letteratura giuslavoristica e manageriale nei paesi anglosassoni si riferisce al fenomeno dell’invasione progressiva del tempo di lavoro nel tempo della vita.

Quella dimensione “fuori orario” che fino a non molto tempo fa era ritenuta sacra (o quasi) e che oggi, invece, le tecnologie e le modalità organizzative flessibili come lo smart working hanno reso, appunto, porosa, penetrabile.

In Francia la recente riforma del lavoro, la Loi Travail, prevede espressamente un “diritto alla disconnessione” per i dipendenti, fissando il principio della non reperibilità, già sperimentato da alcuni accordi a livello aziendale o contrattuale. Alla Volkswagen in Germania, le comunicazioni sui cellulari aziendali sono sospese tra le 18.15 e le sette del mattino.

In Italia, la salvaguardia del tempo offline del lavoratore è contemplato nelle proposte di legge sul “lavoro agile” che sono all’esame del Parlamento. Ma sarebbe riduttivo affrontare la tutela dei confini tra la sfera lavorativa e quella personale come una semplice questione di divieti e di disposizioni: il diritto alla disconnessione è uno degli aspetti della trasformazione epocale dei modi e dei luoghi del lavoro e del nuovo sistema di tutele e di regole che è tutto da costruire .

Dettagli e approfondimenti su http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/management/2016-10-03/il-diritto-disconnessione-cambia-regole-lavoro-075325.shtml?uuid=ADdwK5UB

Leave a Reply