Infermieri costretti ad alternare la loro attività professionale con servizi di pulizia, di notte, in alcune case di riposo private o convenzionate. Un totale cambio di mansioni tra un turno e l’altro. Il caso riportato da ‘La Repubblica’, è stato sollevato dal collegio di Torino di Ipasvi (Infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici di infanzia) che in Italia conta su oltre 423 mila iscritti (30 mila a Torino). Il collegio ha inviato una documentazione, con testimonianze di infermieri, all’ispettorato del Lavoro e ai Carabinieri del Nas. La questione sarà affrontata in Regione, lunedì, nella prima riunione del 2017 della giunta. “Si tratta di una situazione contrattuale sulla quale è necessario fare chiarezza – annuncia Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità – chiederò all’assessore al Lavoro Gianna Pentenero l’avvio di un approfondimento”. Su Facebook Saitta ringrazia Barbara Chiapusso, vicepresidente di Ipasvi, “per l’impegno dimostrato nella tutela della categoria degli infermieri”.
“L’Ipasvi solleva una questione molto grave – dice Gianna Pentenero – faremo le verifiche per andare a fondo affinché si possa contrastare questa situazione e capirne le ragioni”.
Il collegio degli infermieri chiede di approfondire il tema in modo concreto e di gettare le basi di un Osservatorio delle professioni sanitarie. “Ormai si stipulano le forme più strane di contratti – dice Barbara Chiapusso – con lo scopo di aggirare le leggi e pagare il meno possibile il lavoro. So di giovani laureati che vengono impegnati ‘a chiamata’ e che si prestano a questi soprusi perché senza alternative. Un percorso frustrante per la propria professione e che non stimola minimamente la qualità della prestazione lavorativa”.
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