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Saitta: contributi più alti da chi visita extra moenia

I conti della Sanità sono sanati e con i soldi risparmiati da una generale riorganizzazione non ancora terminata, si è tornati a investire in strutture e in assunzioni, tutte in campo sanitario: 2.600 fra medici e infermieri. A fine settembre il saldo era ancora negativo (da 55.204 dipendenti del 2014 a 54.632) perché è bloccato il turnover del personale non sanitario: «Ma le nostre proiezioni – spiega l’assessore Antonio Saitta – ci danno 54.800 assunti a fine anno».

Anche le liste d’attesa sono destinate a diventare umane, a costo di aumentare il contributo che già pagano gli specialisti che visitano in extra moenia: «La delibera, come quella già approvata dall’Emilia è pronta. Ci saranno proteste? Io sono l’assessore alla Sanità piemontese, non l’assessore dei dipendenti medici». E i dati usciti sui giornali in questi giorni «non sono aggiornati: lo saranno presto quando conosceremo i risultati delle misure adottate dai direttori generali».

 

Con i numeri, è noto, si riesce a dire tutto e il contrario di tutto. Antonio Saitta, riesce a dimostrare che il sistema piemontese è sulla via della redenzione. Anzi, per lui, è già redento. La percezione del cittadino non è sempre questa e le opposizioni in Regione, i grillini Bono e Batzella in testa, che da contratto devono opporsi, contestano le cifre, l’ottimismo dell’ottimo Saitta e cavalcano le proteste di chi ha subìto e sta subendo le riorganizzazioni che hanno portato in avanzo il mega-bilancio da 8 miliardi della Sanità piemontese. Nursing Up, uno dei sindacati degli infermieri, ad esempio, parla di «propaganda» e sposta l’analisi dei numeri all’ultimo quinquennio per dire che «le assunzioni dette da Saitta non si sono viste».

 

In ogni caso, ieri, la Giunta regionale ha approvato gli ultimi sei bilanci aziendali (gli ospedali Santa Croce di Cuneo, San Luigi di Orbassano e Maggiore di Novara e le Asl To4, Biella e Asti) completando l’approvazione di tutti i bilanci di esercizio dell’anno scorso: «Una cosa che non si faceva da un po’» chiosa Saitta. Il quale, bilanci alla mano, annuncia che i conti del 2015 «sono in equilibrio, con un avanzo di 25 milioni che sarebbero stati addirittura 76 se non ne avessimo impiegati 19 per acquistare i nuovi superfarmaci contro l’epatite C, 12 per fare quegli investimenti che da tempo non si facevano più (dalle camere operatorie a Moncalieri al pronto soccorso del San Luigi) accantonandone altri 20 per le urgenze future». Non un risultato estemporaneo perché già nel 2014 l’avanzo fu di 57 milioni mentre nel 2012 c’era un disavanzo di 126 milioni sceso l’anno dopo a 37. Quasi a voler dire che anche la giunta precedente qualche passo per fermare l’emorragia dei conti piemontesi l’aveva fatto. «Insomma, teniamo i conti ed assumiamo – ha però precisato Saitta -, mentre prima si tenevano i conti e si licenziava. Molto abbiamo fatto e tanto resta ancora da fare per continuare a liberare ogni anno circa cento milioni da investire sulla qualità della sanità». E anche il 2016 si presenta bene. I dati dei primi 9 mesi «confermano l’equilibrio».

SU http://www.lastampa.it/2016/10/25/edizioni/alessandria/sanit-ecco-il-piano-per-ridurre-le-liste-dattesa-FKeyyxlCrnj4O1EbekdAML/pagina.html

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