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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: “Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private. Facendo tesoro dell’esperienza fatta con i tamponi che, dopo un ritardo iniziale, sono stati permessi anche al di fuori della ristretta cerchia di ospedali autorizzati. E soprattutto imparando da Paesi che si sono mossi più rapidamente di noi disponendo subito di quantità di vaccini adeguate. La velocità è essenziale non solo per proteggere gli individui e le loro comunità sociali, ma ora anche per ridurre le possibilità che sorgano altre varianti del virus.

Sulla base dell’esperienza dei mesi scorsi dobbiamo aprire un confronto a tutto campo sulla riforma della nostra sanità. Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria). È questa la strada per rendere realmente esigibili i “Livelli essenziali di assistenza” e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative.
La “casa come principale luogo di cura” è oggi possibile con la telemedicina, con l’assistenza domiciliare integrata.

PRESIDENTE DEL COMITATO CENTRALE FNOPI: “L’uguaglianza, l’equità e la solidarietà sono da sempre le parole d’ordine della professione infermieristica che trova nel discorso al Senato del premier Mario Draghi profondi motivi di identificazione e soddisfazione.

Prima di tutto – sottolinea la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – nel momento in cui Draghi sottolinea la sofferenza non solo fisica a cui sono andati incontro e stanno subendo le persone nella pandemia.

Poi nella necessità di intensificare la campagna vaccinale, iniziativa che da sempre gli infermieri chiedono con forza e per la quale si sono offerti e si offrono, nelle giuste condizioni, di fare da punta di diamante come sempre sono stati nei centri vaccinali e nell’assistenza ai cittadini.

E sulle linee indicate dal premier per riformare e implementare la sanità – anche grazie al Recovery Plan ‘rivisitato’ come ha sottolineato – la FNOPI si identifica in pieno nelle parole di Draghi che corrispondono anche alle richieste della Federazione nella lettera scritta al premier all’indomani della sua nomina: il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria).

Sono, per la maggior parte, luoghi dove gli infermieri esplicano in pieno la loro attività e la FNOPI è in sintonia con il principio della ‘casa come principale luogo di cura’ (come ha ribadito e confermato il ministro della Salute Speranza)  anche grazie a telemedicina e ADI e, aggiungiamo, con il supporto essenziale dell’infermiere di famiglia e comunità.

Ha ragione Mario Draghi: vanno resi realmente esigibili i Livelli essenziali di assistenza.

E lo ringraziamo per avere sottolineato che da quando è esplosa la pandemia gli operatori sanitari hanno dimostrato un enorme sacrificio sostenuto con generosità e impegno, messi a dura prova e dovendo sottrarre, complice la decennale carenza, personale e risorse alla prevenzione e alla cura di altre patologie, con conseguenze pesanti sulla salute di tanti italiani.

Ne sia certo Mario Draghi: per una nuova sanità che abbia gli obiettivi descritti nel suo intervento al Senato, gli infermieri sono con lui.”

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