IGLESIAS – «Si chiede alle Onorevoli Procure ed Autorità in indirizzo di voler verificare se nelle procedure indicate siano state rispettate le norme di legge ed i relativi procedimenti amministrativi e se i criteri di scelta utilizzati siano stati ispirati alla trasparenza ed imparzialità ovvero a “favoritismi” e clientele politiche che, lungi dall’apparire superate, sembrano pervadere l‘operato dell’attuale governo regionale, in tutte le nomine dallo stesso effettuate nei diversi Enti/Aziende/Agenzie».
Nella sua veste di avvocato, Frongia ha presentato un esposto, perché «vengano attentamente valutati eventuali profili di rilevanza penale», sui procedimenti relativi alla formazione dell’elenco degli idonei alla nomina di direttore generale delle Aziende Sanitarie e dell’elenco degli idonei alla nomina a direttore delle Aree Socio Sanitarie Locali, nonché in relazione alla nomina del direttore amministrativo dell’Ats. Va ricordato come l’avviso pubblico per la formazione dell’elenco degli idonei alla nomina a direttore delle Aree Socio Sanitarie Locali dell’Azienda per la Tutela della Salute, ha previsto un procedura di selezione in più fasi, che avrebbero dovuto garantire trasparenza, imparzialità ed autonomia di giudizio, fino alla scelta ultima riservata al direttore generale. Ma per il presidente dei Riformatori, non è stato così.
«Al contrario – sottolinea – tale procedura si è svolta in pochi giorni, con metodi non trasparenti, e solo a ridosso delle nomine, si è venuti a conoscenza dell’elenco degli idonei dal quale avrebbero dovuto essere scelti, per la maggiore coerenza del profilo, i trenta nominativi da sottoporre ad un colloquio; a seguito della pubblicazione di tale elenco, nel quale sono presenti numerosi nominativi di figure professionali che palesemente non possiedono i requisiti richiesti (per non aver avuto, per almeno cinque anni negli ultimi dieci, responsabilità di “strutture complesse in aziende sanitarie”, le uniche che per legge configurano autonomia gestionale, con diretta responsabilità di risorse umane, tecniche o finanziarie”) emerge con evidenza, così come tempestivamente riportato sulla stampa, come la “prassi” seguita non solo non risulta ispirata a criteri di autonomia e trasparenza da parte del Direttore Generale dell’Ats, ma, al contrario, sembra ispirata da un spregiudicata forma di lottizzazione politica, di cui la stessa stampa ha dato ampiamente atto, con puntuale indicazione della precisa “appartenenza” di ciascuno ad una ”area politica” o corrente di partito».
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