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Maxi polo della sanità: “Il Degli Infermi ospedale di tutto il Piemonte”. Sfruttare le tecnologie dell’ospedale biellese e ridurre le liste d’attesa e la mobilità verso altre regioni. Con questi scopi ieri, in presenza dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, è stato siglato un protocollo di cooperazione tra l’Asl di Biella, l’Aou Città della Salute e della Scienza (Molinette) e l’Università degli studi di Torino. L’attività del Degli Infermi è aumentata nel 2016, anche grazie all’arrivo di nuovi primari, ma le sale operatorie non sono usate al cento per cento (due delle 13 non sono attive) e ci sono momenti, specie al pomeriggio, in cui sono libere. 

SETTORI

Questi «buchi» potrebbero essere riempiti dalle équipe degli specialisti torinesi che, invece, a volte hanno pazienti in lista d’attesa perché alla Città della Salute non ci sono sale disponibili. In altri casi i pazienti torinesi verrebbero a Ponderano per farsi operare dagli specialisti biellesi. Il senso dell’operazione è evitare che le aziende sanitarie lavorino a compartimenti stagni, promuovendo invece scambi e sinergie. I tre attori della collaborazione hanno individuato tre settori di interesse comune: Oncologia, Ortopedia e Cardiovascolare. Ancor prima che venisse inaugurato, il nuovo ospedale era etichettato come «sovradimensionato», progettato quando c’era più ottimismo per la crescita demografica e lo sviluppo. «Era necessario mettere a disposizione di tutto il Piemonte il patrimonio del Degli Infermi – ha detto il direttore generale dell’Asl Gianni Bonelli -. Con la firma di questo protocollo mettiamo a fattore comune, con la Città della Salute e l’università, le nostre tecnologie. Rafforziamo il legame con l’ateneo, richiesta espressa dalla conferenza dei sindaci biellesi, che già manda alcuni studenti tirocinanti nei nostri reparti. Ottimizziamo le risorse economiche e strutturali del nuovo ospedale e diamo una maggiore offerta ai cittadini, anche a quelli non biellesi, contribuendo a ridurre le liste d’attesa, obiettivo di tutte le aziende sanitarie piemontesi». Così si può essere competitivi con le altre regioni.

 

INNOVAZIONE

Per Saitta «questo accordo qualifica l’ospedale biellese. La rete tra le aziende permette di modulare l’offerta sanitaria a favore del paziente». Cosa sottolineata anche da Gian Paolo Zanetta, direttore della Città della Salute. «La ricerca condotta dalla Tor Vergata di Roma mette la sanità piemontese al IV posto dopo Veneto, Trentino Alto Adige e Toscana – ha detto Saitta -. La nostra cura per il sistema sanitario sta dando i risultati e, con lo sblocco delle assunzioni, per l’Asl di Biella è stato possibile non solo coprire il turn over ma anche aumentare il personale». Enzo Ghigo, direttore della scuola di medicina: «L’accordo consente la fondamentale sinergia tra formazione, ricerca e clinica». Roberto Cavallo Perin, in rappresentanza del rettore universitario: «L’innovazione nasce dalla rottura degli steccati. Ci mettiamo a disposizione, con tutti i nostri dipartimenti, per fare qualcosa di grande insieme».

http://www.lastampa.it/2016/11/11/edizioni/biella/nasce-il-maxi-polo-della-sanit-il-degli-infermi-ospedale-di-tutto-il-piemonte-6tbTrIhs4Sy89hbC55OTSK/pagina.html

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