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A Pesaro arriva l’Infermiere di Famiglia per i più deboli. Un servizio per fornire interventi infermieristici in aiuto alle persone fragilie prive di rete familiare, da erogare a domicilio, gratuitamente. Si tratta del progetto sperimentale “Infermieri di famiglia” , che prenderà il via, a inizio 2017. Per avviarlo verrà stipulata una convenzione tra Comune di Pesaro (quartiere 5), l’associazione di volontariatoAnteas – Servizi Pesaro, Ats n. 1 e Asur – Area Vasta 1.

Il progetto, ideato e proposto dall’associazione Anteas e dal quartiere 5, è stato subito recepito dal Comune

Un servizio per fornire interventi infermieristici in aiuto alle persone fragilie prive di rete familiare, da erogare a domicilio, gratuitamente. Si tratta del progetto sperimentale “Infermieri di famiglia” , che prenderà il via, a inizio 2017. Per avviarlo verrà stipulata una convenzione tra Comune di Pesaro (quartiere 5), l’associazione di volontariatoAnteas – Servizi Pesaro, Ats n. 1 e Asur – Area Vasta 1.

Il progetto, ideato e proposto dall’associazione Anteas e dal quartiere 5, è stato subito recepito dal Comune

“Nel nostro territorio – spiega l’assessore alla Solidarietà Sara Mengucci – esiste da tempo una realtà consolidata di collaborazione tra Amministrazione comunale, Asur- Area Vasta, quartieri e associazioni di volontariato. Alla base di tutto c’è dunque dialogo e confronto aperto, da cui poi scaturiscono progetti rilevanti, di utilità sociale. Un progetto, quello degli ‘infermieri di famiglia’, che quindi noi sosteniamo con convinzione per il valore intrinseco di ‘cultura della solidarietà’ che rappresenta e nel quale la città di Pesaro si riconosce in pieno; ma anche per il carattere di forte innovazione sociale che introduce nella realtà sanitaria locale. Tra l’altro siamo i primi in regione a istituire questa figura importantissima”.

Si parte dal quartiere 5

Dunque, si parte il prossimo anno dal quartiere 5 (Vismara-Cattabrighe- Tre Ponti – Roncaglia – S. Maria delle Fabbrecce – Tombaccia – Torraccia) con tre infermieri volontari, ma con l’intenzione di estendere il progetto anche in altri quartieri cittadini e nei Comuni dell’Ambito.

I destinatari del progetto

Destinatari del progetto saranno in particolare le persone fragili, bisognose di interventi infermieristici a domicilio, residenti o domiciliati nel quartiere 5, non supportate da una rete familiare o da care giver (“colui che si prende cura”) adeguati o disponibili. I destinatari del progetto verranno individuati su segnalazione dei medici di medicina generale che operano in quel quartiere.

Le tipologie assistenziali

Indicativamente, le tipologie assistenziali sono: condizioni o rischio di non autosufficienza, limitazione della deambulazione e funzionali, presenza di polipatologie/polifarmacologia, presenza di patologie croniche, rischio di emarginazione sociale e particolari condizioni di rilevanza sociale, monitoraggio di terapie continuative.

Le funzioni

La funzione dell’infermiere di famiglia sarà dunque principalmente quella di supporto alle persone fragili, mettendo in atto azioni di sostegno a integrazione dei servizi socio-sanitari del territorio. “Opererà a stretto contatto con il medico di famiglia dei pazienti presi in carico – prosegue l’assessore – e in continuità e a integrazione del servizio di cure domiciliari’erogato dall’Asur Area Vasta 1”.

Tra le varie funzioni, si occuperà tra l’altro difornire consulenza sugli stili di vita e sui fattori comportamentali di rischio e assistere le famiglie in materia di salute; di aiutare gli individui ad adattarsi alla malattia, alla disabilità cronica, ai momenti di stress; di garantire che i problemi sanitari delle famiglie siano curati al loro insorgere, attraverso la diagnosi precoce; di essere punto di collegamento tra famiglia e medico di medicina generale nelle situazioni di assenza di rete familiare adeguata.

(http://www.primopianomolise.it/attualita/49457/infermieri-emigrati-al-nord-rassicurazioni-sul-reclutamento/)

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