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 «Le future mamme preferiscono gli ospedali del territorio all’Azienda ospedaliera: circa il 30% delle donne ha scelto un altro presidio per andare a partorire. E su questi numeri ha pesato l’unificazione del punto nascita». Lo ha sostenuto il sindacato della sanità al tavolo con la direzione di via Giustiniani, tenutosi venerdì scorso.

Diversi gli argomenti su cui si è sviluppato il confronto tra le parti, a cominciare appunto dalla “rivoluzione” di Ostetricia scattata lo scorso 4 ottobre. «Per un’azienda che vende prestazioni perdere il 30% delle future mamme è un dato che fa riflettere rispetto alla bontà dell’operazione», ha affermato Luigino Zuin della Uil Sanità. E ha proseguito: «Ci risulta che molte donne hanno preferito gli ospedali dell’Usl, a cominciare da quello di Camposampiero, rispetto all’Azienda Ospedaliera».

Volano gli ospedali territoriali. Dati omogenei per un confronto tra aziende sanitarie, al momento, non ce ne sono. Ma in via degli Scrovegni confermano un andamento in crescita per quanto riguarda i presidi dell’Usl 16 e 15. A Camposampiero si registra, al 30 settembre, un trend positivo con un aumento di 50 nascite rispetto al 2015 (1.140 nei primi nove mesi, pari a un più 4,9%). Trend registrato anche a ottobre, tanto che le proiezioni per fine anno – spiegano al presidio – rilevano un incremento di 60 parti e non è esclusa un’ulteriore crescita. Stabile invece la situazione a Cittadella; il totale è di 2.600 parti nell’Usl 15. In aumento anche i numeri di Piove di Sacco, che fa parte dell’Usl 16: 35 nascite registrate a fine mese, 314 da inizio anno, contro le 320 dell’anno scorso.

Personale in fuga. Ma non è il solo dato dei parti, secondo il sindacato, che dimostra come l’unificazione dei punti nascita in Azienda richieda una serie di aggiustamenti. «Se ne vanno le mamme e se ne va il personale, con l’esodo degli operatori socio-sanitari. Tutti gli oss della Clinica, sei complessivamente, hanno chiesto di essere trasferiti ad altro reparto», afferma Zuin. E la situazione cambia di poco per le ostetriche: «In quattro hanno presentato domanda per andare altrove: sono disponibili anche ad essere assegnate al Pronto Soccorso». Ma come si spiega questa dipartita? L’unificazione rappresenta un cambiamento destinato ad avere effetti positivi sulla qualità del servizio per le pazienti vista la razionalizzazione degli spazi e l’eliminazione di doppioni. Certo, la storica separazione tra Divisione (dell’ospedale) e Clinica (dell’Università) richiede tempo per essere digerita, ma c’è anche dell’altro. «C’è un problema di logistica degli spazi che richiede una revisione», afferma Luigino Zuin, «Non diciamo che si deve tornare indietro, ma che servono diversi aggiustamenti». Un primo risultato il sindacato l’ha ottenuto: il lavandino del Pronto Soccorso di Ostetricia che pescava dalla tanica di acqua pulita e la buttava in quella con la scritta “sporco”, verrà dotato di uno scarico adeguato.

È quanto ha garantito la direzione dell’Azienda Ospedaliera. Che, comunque, ha difeso la bontà dell’unificazione sottolineando come sia migliorata e potenziata l’assistenza alle pazienti

SU http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/10/30/news/unificazione-punto-nascita-mamme-e-personale-in-fuga-1.14335052?refresh_ce

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