Ospedale di Prato: replica dell’assessore alla salute Saccardi
FIRENZE – “Voglio fare chiarezza rispetto alle notizie e agli allarmi ingiustificati comparsi in questi giorni sulla stampa a proposito dell’ospedale di Prato”. L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi replica a quanti nei giorni scorsi hanno sostenuto l’inadeguatezza del nuovo ospedale Santo Stefano di Prato alle esigenze della cittadinanza pratese. E lo fa portando cifre e numeri. “E’ opportuno chiarire – dice – quanto fatto e programmato finora sul territorio di Prato, che comunque, è bene ricordarlo, ha un ospedale nuovo, che per un territorio è sempre un valore e una ricchezza. Soprattutto se qualcuno si ricorda di com’era l’ospedale vecchio”.
A Prato sono stati investiti oltre 36 milioni di euro, fa il punto l’assessore, per lavori strutturali già realizzati o in corso di realizzazione. Per l’esattezza, 36.340.000, così ripartiti: 16.900.000 per il completamento dell’intervento sul nuovo ospedale Santo Stefano; 13.450.000 per il vecchio ospedale Misericordia e Dolce (demolizione e bonifica degli immobili dismessi, ristrutturazione e risanamento conservativo, ecc.); 5.990.000 sul territorio e per il privato accreditato. (Vedi i dettagli degli investimenti nelle risorse correlate, in fondo a questo comunicato).
Quanto ai posti letto, informa sempre l’assessore, sono stati aumentati 24 letti di cure intermedie, altri 20 sono in via di realizzazione; ancora, 10 posti di hospice, 19 posti in convenzione con Villa Fiorita. “Tutto questo andrà sicuramente ad alleggerire l’ospedale”, sottolinea Stefania Saccardi, e aggiunge: “In prospettiva c’è anche l’idea di spostare l’oncologia a Villa Ragionieri, liberando così ulteriori 20 posti letto”.
Ecco, nel dettaglio, quanto fa sapere la direzione dell’azienda sanitaria Toscana centro.
Aumenta ulteriormente la disponibilità di posti letto per gli ammalati nell’area pratese. A breve, saranno attivati ulteriori venti posti di cure intermedie nella RSA Narnali destinati al ricovero di quei pazienti, in genere anziani, che necessitano di un ricovero temporaneo, in un ambiente protetto e seguiti dal proprio medico di medicina generale.
In totale i posti letto di cure intermedie diventeranno 44 (24 erano già stati attivati nel Misericordia e Dolce) a disposizione di coloro che, dopo il ricovero ospedaliero, devono proseguire le cure e hanno bisogno di assistenza. E’ una sanità pensata per il futuro e maggiormente rispondente ai bisogni della popolazione residente, quella che l’Azienda USL Toscana centro sta riorganizzando anche nell’area pratese. La rete dei servizi territoriali si è potenziata; è in fase di progressivo sviluppo per supportare sempre meglio quella ospedaliera riservata alla fase acuta della malattia.
Si tende a ridurre il disagio del ricovero quando non è necessario, dotando il territorio di soluzioni alternative e diminuiranno gli accessi al pronto soccorso con i percorsi di day service che garantiscono al cittadino visite ed esami specialistici con accessi organizzati e prioritari quando la situazione clinica lo richiede.
A questi percorsi si aggiungono gli accordi con i Medici di Famiglia per incrementare le cure primarie e in particolare i modelli di assistenza alle persone con patologie croniche. L’obiettivo è dare al cittadino la risposta più efficace al suo problema di salute, al momento giusto e nella struttura più idonea. Per quanto riguarda Il nuovo Santo Stefano, dalla scorsa estate è in atto una consistente riorganizzazione funzionale e organizzativa, che per il momento ha fatto aumentare i posti letto di area medica: a breve si trasformerà anche l’area sub intensiva per diventare multispecialistica così da poter curare i pazienti di tutte le discipline e con un quadro clinico critico.
In pratica, grazie al fatto che i nuovi ospedali (anche quelli di Pistoia, Lucca e Massa) sono stati concepiti per essere flessibili, nel presidio ospedaliero pratese sono in corso modifiche organizzative, ma anche strutturali, per rispondere in modo più efficace al ricovero: da quello in emergenza e urgenza al programmato.
Il cambiamento organizzativo è stato condotto dai nuovi direttori dei dipartimenti aziendali in accordo con gli operatori, per un migliore utilizzo delle risorse sia umane che tecniche. Il rinnovato assetto funzionale, con il quale è stata realizzata una forte integrazione per il momento tra le unità operative afferenti all’area medica, è stato apprezzato e giudicato positivo dalla direzione aziendale: la riorganizzazione delle discipline mediche ha infatti avuto una ricaduta positiva sull’intera struttura ospedaliera e sono aumentate le risposte al ricovero. Parallelamente diventa più capillare la diffusione delle prestazioni sul territorio: sono sempre più numerosi i pazienti assistiti a domicilio con il progetto “Dopo l’Ospedale meglio a casa” ed è articolata e ben distribuita la mappa dei distretti e delle Case della Salute che offrono ai pratesi i servizi che sono necessari prima e dopo il ricovero in ospedale. Da Montemurlo a Carmignano, a Vernio sono presenti Cup, punti prelievi, ambulatori specialistici ed infermieristici, servizi amministrativi e sociali.
martedì 4 ottobre 2016
(ha collaborato Daniela Ponticelli, ufficio stampa azienda sanitaria Toscana centro)
dettagli e approfondimenti su http://www.regioni.it/dalleregioni/2016/10/04/toscana-ospedale-di-prato-la-replica-dellassessore-saccardi-479258/