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ORARIO DI LAVORO NEL PROSSIMO CCNL COMPARTO SANITA’?

Sempre a proposito di competenze, le professioni sanitarie regolamentate e quella infermieristica in particolare devono ambire a vedersi riconosciuti i medesimi diritti della professione capofila in tema di orario di lavoro e formazione studio ricerca didattica. Anche in questo modo si può colmare il gap culturale e concettuale con la dirigenza medica e si rende un servizio alla collettività. E’ il professionista sanitario che ha in mano il proprio destino: quanti salti mortali per partecipare ad un evento, tenere una lezione, fare ricerca, consultare testi scientifici, riviste, altra documentazione? Che professione intellettuale è quella che non possiede nemmeno un diritto contrattuale, uno spazio fisico prima ancora che mentale per poter studiare?

Proposta articolo su orario di lavoro nel prossimo ccnl.

L’orario di lavoro delle professioni sanitarie regolamentate è confermato di 36 ore settimanali, al fine di assicurare il mantenimento del livello di efficienza raggiunto dai servizi sanitari e per favorire lo svolgimento delle attività assistenziali, gestionali e/o professionali correlate alla posizione funzionale ricoperta e conseguente agli obiettivi di budget negoziati a livello aziendale, nonché quelle di didattica, ricerca ed aggiornamento.

Nello svolgimento dell’orario di lavoro previsto per le professioni sanitarie, tre ore dell’orario settimanale sono destinate ad attività non assistenziali, quali l’aggiornamento professionale, l’ECM, la partecipazione ad attività didattiche, la ricerca finalizzata. Tale riserva di ore va utilizzata di norma con cadenza settimanale ma, anche per particolari necessità di servizio, può essere cumulata in ragione di anno per impieghi come sopra specificati ovvero, infine, utilizzata anche per l’aggiornamento facoltativo

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