“La Provincia di Trento si è impegnata a stanziare ulteriori 12 milioni di euro per il rinnovo contrattuale 2016/2018 per tutti i comparti di contrattazione, anticipando di fatto il finanziamento del 2018, cosa peraltro a più riprese da noi richiesta, da più parti ipotizzata e preannunciata“, queste le parole di Cesare Hoffer, coordinatore provinciale di Nursing Up in merito al rinnovo del contratto nel pubblico impiego. Il protocollo d’intesa, siglato mercoledì 17 novembre fra Provincia e organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, sblocca un comparto che non respirava novità dal 2009. La Provincia ha stanziato 12 milioni di euro che interessano circa 30 mila lavoratori del comparto pubblico divisi fra i 14 mila dipendenti impiegati nelle autonomie locali, i 10.800 nell’istruzione, i 7.200 nella sanità e i 60 nella ricerca. Queste risorse saranno inoltre ripartite in base ai diversi salari delle aree non dirigenziali dei comparti di contrattazione provinciali, ma sono esentati il personale docente della scuola statale per i quali, nel bilancio 2017, sono stati stanziati le risorse necessarie per il finanziamento delle posizioni retributive dell’anno 2016.
“Ora – prosegue Hoffer – bisognerà vedere quante di queste risorse saranno destinate al comparto sanità, nella distribuzione poi delle stesse per quanto ci riguarda si dovrà tenere conto di merito, responsabilità, formazione e disagio lavorativo, peculiarità delle nostre professioni infermieristiche e sanitarie, pertanto ci sembra riduttivo incentrare la discussione solo sugli aumenti tabellari, che presuppongono una anacronistica distribuzione a pioggia delle risorse, senza tener contro dei reali meriti e responsabilità”.
La trattativa si sposta quindi sul tavolo di Arpan per entrare nel dettaglio del contratto e stabilire la distribuzione delle risorse, prima di passare l’ultima parola ai lavoratori nelle assemblee dei comparti: “Non è ancora giunta alcuna ipotesi formale dalla Provincia – spiega il coordinatore di Nursing Up – però constatiamo che il comparto scuola è stato ampiamente premiato in questa tornata contrattuale con risorse e disposizioni ad hoc stabilite su indicazioni della Giunta. Noi riteniamo che il comparto della sanità abbia diritto ad essere valorizzato in egual misura, pertanto ci appelliamo al presidente Rossi e all’assessore Zeni al fine di valorizzare i nostri infermieri e professionisti, che da oltre un decennio attendono il riconoscimento della propria professionalità e responsabilità, in quanto laureati e divenuti ‘professionisti sanitari’ con il decreto legislativo 42/99”.
“I problemi della sanità – conclude Hoffer – non riguardano la pausa caffè dei dipendenti del comparto autonomie locali fuori della struttura lavorativa, ma il garantire un adeguato e sicuro standard assistenziale al cittadino, che si ottiene con un professionista che possa usufruire di adeguate ferie e riposi, con un professionista che non sia eccessivamente sovraccaricato di attività in seguito ai continui tagli di personale e con un professionista al quale vengono contrattualmente riconosciuti i percorsi di carriera, alla luce dell’imponente formazione specialistica che in molti hanno maturato in università in questi anni. Se dovessimo restare inascoltati, non escludiamo mobilitazioni del comparto”.
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