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Ferie forzate e trasferimenti per infermieri e medici che hanno rifiutato il vaccino”: la Asl di Brindisi mette in sicurezza Rianimazione e pronto soccorso

Per la prima volta viene dato seguito al provvedimento regionale e dispone l’allontanamento di chi non è vaccinato. a rischio la tenuta dei reparti. Insorgono i sindacati: “Il rifiuto di vaccinarsi, non è paragonabile al Tso”

Richiesto l’allontanamento degli operatori sanitari non vaccinati contro il Covid. La Asl di Brindisi dà seguito al provvedimento regionale e dispone l’allontanamento di medici, infermieri e operatori socio sanitari che non si sono sottoposti alla vaccinazioni per contrastare il Covid.

In questi giorni sono stati addottati i primi provvedimenti: alcuni infermieri sono stati messi in ferie forzate. Il medico competente dell’ospedale Perrino di Brindisi (che si occupa delle condizioni di salute del personale) ha richiesto alla direzione sanitaria di allontanare dai reparti coloro che non fatto il vaccino.

Un provvedimento adottato per la tutela della salute dei lavoratori sul posto di lavoro, ma anche per garantire la sicurezza delle cure ai pazienti. Per dare seguito alla richiesta del medico competente il direttore sanitario del Perrino ha inviato una lettera ai primari affinchè dispongano ferie d’ufficio a tutto il personale non vaccinato. I primi provvedimenti sono stati emessi nei reparti particolarmente delicati, quali il blocco operatorio e la Rianimazione.

In questo ultimo reparto ci sarebbero ben 4 medici non vaccinati.

Questa disposizione potrebbe mandare il tilt il sistema, lo stesso problema infatti ci sarebbe per il Pronto soccorso dove almeno in 5, tra medici e infermieri, non hanno fatto il vaccino.

Al momento la situazione è in divenire perchè si sta valutando la reale situazione dei non vaccinati e le motivazioni anche di salute.

Questo provvedimento viene duramente contestato dalla Funzione Pubblica Cgil.

“Le missive inviate a molti infermieri, impegnati in reparti a rischio come la S.A.R. e il blocco operatorio, invita i primari a disporre ferie d’ufficio per i soggetti interessati, in quanto non ritenuti idonei a lavorare nei reparti Covid – afferma il segretario Pancrazio Tedesco – Contestiamo fermamente il contenuto di questi ordini di servizio. La legge Gelli – Bianco ha differenziato la responsabilità della struttura sanitaria da quella degli operatori, prevedendo una responsabilità a titolo contrattuale per le strutture sanitarie e una responsabilità di tipo extracontrattuale per gli operatori.

Il rifiuto di vaccinarsi, non è paragonabile al TSO, altrimenti sarebbe stato normato dalla legge italiana, a tal proposito facciamo espresso riferimento al fatto che le disposizioni in materia sanitaria appartengono unicamente alla normativa nazionale e non possono essere derogate da disposizioni non eventi carattere di norma primaria.

A nulla può valere la disposizione punitiva di porre in ferie forzate il dipendente anche perché cade in piena contraddizione con il lavoro effettuato da tutti i dipendenti dell’Asl dal febbraio 2020”.

La Cgil chiede l’immediata revoca degli ordini di servizio con il relativo reintegro del personale nei reparti di appartenenza.

 

https://bari.repubblica.it/cronaca/2021/03/19/news/medici_e_infermieri_no_vax_allontanati_ospedale-292936741/?ref=RHTP-BH-I288512892-P1-S6-T1

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