MOLISE: Medici e infermieri, da gennaio non più precari. Primi passi per assumere negli ospedali
Si è tenuto a Palazzo Vitale il primo incontro tra i vertici regionali della sanità e le organizzazioni sindacali per pianificare i passi che porteranno alle stabilizzazioni consentite dal Patto di stabilità.
“Finalmente – dichiara il presidente-commissario Paolo Frattura – è arrivata la sospirata opportunità per chi ha garantito la qualità della nostra sanità”
Campobasso. I precari della sanità molisana vedono la luce in fondo al tunnel. Con l’incontro di oggi a Palazzo Vitale tra i vertici della sanità regionale e le rappresentanze sindacali, è di fatto partito il processo che dovrebbe portare alla stabilizzazione di una fetta cospicua del personale Asrem che da anni presta il proprio servizio nelle strutture della regione.
Sono circa 500 i precari che attendono il loro momento, dopo aver sostanzialmente tenuto in piedi i servizi essenziali della sanità in Molise a forza di contratti a termine. Con l’approvazione del piano operativo straordinario, si apre dal prossimo gennaio la possibilità di assumere, metà con stabilizzazioni e metà per concorso. «Finalmente – le parole del presidente della Regione e commissario ad acta per la sanità, Paolo Frattura – parliamo di un’opportunità tanto attesa dagli operatori del nostro Servizio sanitario regionale, grazie ai quali siamo riusciti in condizioni di evidente precarietà a garantire ai nostri cittadini cure e prestazioni di qualità: siamo riconoscenti a tutti per l’impegno e la professionalità mostrati in questi anni tanto complessi, ora siamo nelle condizioni reali per ripartire». A illustrare i vincoli della norma e gli step propedeutici per la stabilizzazione dei precari e le nuove procedure concorsuali, il direttore generale della Salute, Marinella D’Innocenzo, e il direttore generale Asrem, Gennaro Sosto. «Entro la fine di ottobre – hanno spiegato – predisporremo l’atto aziendale, da cui scaturirà l’effettivo fabbisogno di personale. La dotazione organica sarà costruita su base teorica ottimale per garantire piena efficienza». «Contestualmente – si legge in un comunicato stampa della presidenza della Regione – si procederà alla valutazione delle possibili proroghe legate ai contratti di prossima scadenza».
«Avevamo preso impegni precisi – aggiunge Frattura – con gli operatori sanitari dei nostri ospedali e li abbiamo mantenuti: entro l’anno saremo nelle condizioni di avviare le attività concorsuali. Alla luce di questo, la nostra attenzione si concentra sulla tutela del personale precario: lavoriamo insieme per individuare la soluzione che ci consenta l’equilibrio tra le esigenze del nostro Servizio sanitario regionale e il rispetto delle regole previsto dal piano operativo».
Il prossimo tavolo di confronto è previsto tra due settimane, il 14 ottobre. Intanto lunedì 3 la struttura commissariale presenterà al tavolo tecnico il progetto di fattibilità della fusione tra l’Ospedale Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II.
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