Cinquantasei infermiere abilitate e in servizio presso gli ospedali modenesi sono comparse davanti al giudice come imputate. Sono addirittura accusate di esercitare abusivamente la professione. È il finale di un caso burocratico che in marzo aveva già portato alla condanna di 73 loro colleghi in prevalenza maschi. L’udienza è stata rinviata subito al 7 marzo quando il giudice Luigi Tironedovrà fissare il numero dei testimoni da ascoltare in un processo che già si preannuncia al limite della prescrizione fin dall’inizio a causa dell’entità degli imputati. Si tratta di infermiere tutte diplomate, di alta professionalità, stimate e riconosciute nella loro capacità sia dai medici che dai pazienti del Policlinico, di Baggiovara e di altre strutture dell’Ausl di Modena e provincia. E allora in che cosa consiste il loro abusivismo, dal momento che hanno un titolo di studio riconosciuto?
In discussione, in effetti, c’è un aspetto burocratico: non sono risultate iscritte per il 2011 all’albo del collegio provinciale Ipasvi. Tutto è nato da una serie di controlli dei Nas di Parma durante le prime indagini sul caso di Cardiologia del Policlinico.Nel 2011 i carabinieri sanitari sono entrati al Policlinico e spulciando tra i documenti del personale hanno scoperto che queste infermiere e altri loro colleghi non erano in regola con l’iscrizione al collegio provinciale. A domanda, queste hanno risposto che non conoscevano neppure l’esistenza di questo collegio professionale oppure non sapevano che fosse obbligatorio iscriversi.
Di qui la denuncia alla Procura e seguendo un iter automatico – dal momento che l’azione penale è obbligatoria per legge – il pm Francesca Graziano ha dovuto chiedere il loro invio a giudizio per questo reato.
Un caso di burocrazia a tutto campo, insomma. In mezzo c’era stato un decreto penale che imponeva il pagamento di una multa: una sanzione di 320 euro. Ma le infermiere si erano rifiutate di pagarla. Di qui il rinvio a giudizio. Il processo aperto ieri mattina diventa insomma un banco di prova per capire fino a che punto si dovesse ricorrere fino a un processo penale per una questione del genere che vede come imputati degli infermieri in regola come se fossero degli impostori nella loro professione, tenendo sempre conto che era obbligatoria l’iscrizione e il pagamento della quota al collegio.
Il caso del 73 colleghi condannati sempre dal Tribunale di Modena in marzo aveva sollevato per la prima volta la questione.
L’iscrizione al Collegio Ipasvi è da tempo fonte di dibattito interno e di una regolamentazione a tratti lacunosa, o comunque aperta a più interpretazioni, come in quell’occasione aveva sottolineato Fp Cgil. (c.g.)
su http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/11/23/news/modena-risultano-abusive-56-infermiere-a-processo-1.14457482