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Le cinque Asl saranno Assl: aziende socio sanitarie della Liguria. Approvata dal consiglio regionale la seconda parte della riforma della Sanità della giunta Toti, firmata dall’assessora regionale alla Salute Sonia Viale. Il testo licenziato dall’aula (contrarie tutte le opposizioni) introduce la figura del Direttore socio-sanitario in ogni Asl, più uno in Alisa, la nuova azienda ligure sanitaria che coordina le cinque Asl.

E l’assessora Viale ha annunciato che in primavera in Liguria sarà operativo il 112 Nue, il numero unico per le emergenze.

“Il provvedimento introduce la figura del direttore socio- sanitario, che va ad affiancarsi al direttore generale in ogni Asl per incentivare l’integrazione ospedale-territorio nei servizi al cittadino e crea il ‘Dipartimento interaziendale’ per rendere più efficiente il complesso degli acquisti, diffondere le buone pratiche uniformando i servizi al cittadino – dice l’assessora Sonia Viale – É il secondo atto della riforma del servizio sanitario regionale, dopo la creazione di Alisa, la nuova azienda sanitaria regionale, istituita a luglio. Il terzo atto, a gennaio, sarà il riordino normativo con la creazione di un testo unico delle leggi sanitarie”.

Sulle barricate, le opposizioni: “Il fronte sociosanitario poteva rappresentare una sfida interessante, invece l’assessora ha pensato prima di tutto a individuare 5 nuovi direttori, che ci costeranno 540 mila euro in più all’anno – attacca la capogruppo Pd in consiglio regionale Raffaella Paita – Una nuova spesa che si aggiunge al disavanzo sanitario di 100 milioni di euro, che la Giunta Toti ha maturato da quando si è insediata, riportandoci ai tempi del precedente governo regionale di centrodestra che ci aveva lasciato 300 milioni di buco”. E il consigliere Gianni PAstorino, Rete a Sinistra aggiunge: “Non si capisce, purtroppo, dove vada a parare la riforma Viale: né col primo capitolo, che ha istituito AliSa, né col secondo, in cui si introduce la figura del direttore sociosanitario. L’unica cosa certa è che si moltiplicano le figure apicali, quindi aumentano le voci di spesa e si sottraggono risorse ai Lea, i livelli essenziali di assistenza”. Agguerrito anche il M5S: “Da oggi la sanità ligure è un po’ più povera sul profilo operativo, ma più ricca di dirigenti da nominare – dicono i portavoce M5S in consiglio regionale Francesco Battistini e Andrea Melis – Il tutto a spese e sulla pelle dei cittadini, che vedranno assottigliarsi ulteriormente risorse che sarebbero necessarie, quelle si, per i nostri pazienti: personale medico ed infermieristico, livelli essenziali di assistenza e, dunque, prestazioni al cittadino, piani e progetti sanitari di medio e lungo respiro”.

Soddisfatta, invece, la maggioranza in consiglio regionale: “La dicitura Azienda Sanitaria Locale viene sostituita da Azienda Sociosanitaria Ligure, viene istituita la figura del direttore sociosanitario, che sarà vicino al territorio – dice Alessandro Piana, capogruppo della Lega in consiglio regionale – il raccordo fra ospedale e territorio sarà garantito perché dovrà esistere la continuità tra il ricovero ospedaliero e quanto accade successivamente alle dimissioni del paziente. La Regione è in prima linea sul territorio per difendere il diritto all’assistenza a 360 gradi dei cittadini.

Pensiamo agli anziani, alle persone delle fasce deboli, ai malati cronici, ai disabili, ma anche semplicemente a chi è costretto a vivere un singolo episodio di malattia. I cittadini non devono sentirsi spaesati, né abbandonati nell’affrontare un serio periodo della loro esistenza”.

http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/11/08/news/assl_asl_regione_liguria-151594961/

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