“Prima di tutto la sanità pubblica”. Lo ha detto il commissario dell’Azienda provinciale di Crotone, Sergio Arena, durante la conferenza stampa relativa al bilancio dell’attività svolta e alla presentazione dei nuovi progetti della sanità crotonese, tenutasi questa mattina nella biblioteca del San Giovanni di Dio di Crotone. Arena ha voluto esprimere una posizione netta su come deve e dovrà essere la sanità nel territorio della provincia di Crotone visto che sia la sanità pubblica che quella privata viene erogata con soldi pubblici. Se ci sono investimenti da fare prima di tutto occorre pensare all’ospedale di Crotone e alle strutture sanitarie distribuite nei comuni della provincia, che fanno direttamente riferimento all’Azienda provinciale.Il 2016, secondo Arena, è stato un anno importante per la sanità crotonese: “E’ stato riaperto l’Unità operativa di Neonatologia e terapia intensiva neonatale; è stata potenziata l’Unità operativa di Neurologia con l’attivazione della stroke-unit; è stato attivato il teleconsulto neurochirurgico con il Pugliese Ciaccio di Catanzaro; sono stati assegnati 10 posti letto di ricovero ordinario ad oncologia e 10 posti letto per nefrologia”. Una serie di attività che consentono al nosocomio crotonese di fare numeri per le nuove nascite, dare risposte a chi subisce un ictus e certezze a malati oncologici e nefropatici. Interventi, non di secondo piano, sono stati effettuati per ristrutturare i reparti di geriatria e psichiatria del San Giovanni di Dio e i poliambulatori di Mesoraca, Cirò Marina. E’ stato aperto un nuovo poliambulatorio a Isola Capo Rizzuto. Risposte sono state date anche in termini occupazionali con nuove assunzioni di dirigenti medici, ostetriche, operatori tecnici delle categorie protette, o.s.s. e autisti per le ambulanze.
Il programma per il 2017 segue la scia di quello realizzato nel 2016: nuove servizi e nuove assunzioni di personale. L’obiettivo è quello di aprire, finalmente anche a Crotone l’emodinamica nel reparto di cardiologia (le malattie cardiache sono la prima causa di morte, anche se si teme di più il cancro per le sofferenze che la malattia provoca al malato) e il nuovo pronto soccorso con altri otto posti letto per medicina d’urgenza. Quelli illustrati da Arena sono dati reali e non la solita lista della spesa. Dati reali che, però, ancora non sono riusciti a trainare fuori dal guado la sanità del Crotonese. I danni prodotti negli ultimi dieci anni avvenuti con il beneplacito e la condivisione della classe politica che ha governato la Regione Calabria (quella che è stata nella sala dei bottoni) non si recuperano in poco più di un anno. L’importante è iniziare ed avere le idee chiare a partire sugli investimenti da fare: prima di tutto si deve puntare sul rilancio dell’ospedale, l’unica struttura a cui fa riferimento la popolazione della provincia di Crotone, l’area cosentina dell’alto Ionio (Cariati e altri), San Giovanni in Fiore e il centro di accoglienza S. Anna con tutte le sue complesse situazioni sanitarie. Ci vogliono più investimenti da destinare alla sanità pubblica per potenziare i reparti di Medicina generale, Chirurgia, Oncologia, Cardiologia che con le risorse che fanno già più di quanto sia possibile.
C’è da recuperare il ragionamento potenziando il servizio di diabetologia, soprattutto per l’incidenza che ha la malattia, e ritornare al riconoscimento di Unità complessa per oculistica, dermatologia, otorino e altro. Ci vogliono più soldi per la sanità pubblica: ha ragione il commissario Arena. Potenziando e rendendo efficiente la sanità pubblica si interrompe la migrazione sanitaria, fermo restando che va anche sostenuta quella parte di sanità privata che ha già dimostrato di saper fare. Sant’Anna è un’eccellenza riconosciuta a livello europeo, ma anche il Romolo Hospital è una buona clinica che ha raggiunto risultati ottimali (nel 2016 sono stati effettuati, oltre ad interventi su pazienti calabresi, 15 interventi di cancro su pazienti provenienti da altre regioni). Occorre premiare le strutture che esibiscono le prove di quello che hanno saputo fare. Bisogna premiare il primario del reparto di chirurgia dell’ospedale di Crotone, Giuseppe Brisinda, che sta facendo numeri eccezionali di interventi su malati di cancro. Sono numeri già fatti e per questo Arena ha ragione a dire: “Prima la sanità pubblica”.