CGIL, UFFICIALMENTE SCHIERATA DALLA PARTE DEL NO: “CHIEDIAMO DI NON CONTINUARE A INVENTARE RAGIONI CHE SONO SOLO STRUMENTALI AI FINI DEL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE” – CISL, PER LA LIBERTÀ DI SCELTA AI LORO ISCRITTI, CON “IL RAMMARICO CHE IN QUESTA CAMPAGNA REFERENDARIA CI SONO STATI TROPPI SCONTRI E SI È PARLATO TROPPO POCO DI CONTENUTI” – UIL, NON PARLA DI TIFOSERIE, DI SI’ O DI NO. “NOI ABBIAMO FATTO UNO STUDIO MOLTO NEUTRO E LO STIAMO PORTANDO TRA I LAVORATORI E I NOSTRI GRUPPI DIRIGENTI PERCHE’ LORO DEVONO POTER DECIDERE CON CONOSCENZA E COSCIENZA” – FIALS: “IN ASSENZA DI SEGNALI CONCRETI DI INVITEREMO ISCRITTI AD ASTENERSI DALLA PARTECIPAZIONE AL PROSSIMO REFERENDUM”. – FSI: LIBERTÀ DI COSCIENZA – NURSING UP: LIBERTÀ DI COSCIENZA – UGL: SOSTEGNO CONVINTO AL NO
Ciò rilevato, non possiamo non evidenziare che la libertà di coscienza non può essere richiamata su un tema politico come la legge di riforma costituzionale, pur ammettendo che argomenti politici universali non siano del tutto avulsi dalla coscienza individuale. Ma non pare questo il frangente. La libertà di coscienza è un dato ineludibile e incondizionabile, protetto dalle contraddizioni e dalle strumentalizzazioni del momento e delle fazioni. La sfera della libertà di coscienza è ben delimitata per autonomia e privatezza. E’ un diritto fondamentale che deve ritenersi già esistente in capo ai singoli. E’ da chiedersi allora: viene agitata come alternativa per non decidere tra un SI ed un NO?