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Il ruolo del sindacato, oltre alla tutela dei diritti dei lavoratori, è anche quello di vigilare in maniera critica sugli aspetti socio-economici della comunità. Molto spesso contribuisce ad individuare le criticità e fornisce un apporto costruttivo alla risoluzione delle problematiche. 

L’attività sindacale dei medici, nello specifico, si sviluppa considerando la capacità del Sistema di ottimizzare risorse umane e finanziarie per far funzionare al meglio la complicata macchina sanitaria.
I sindacati medici dell’Ospedale “san Carlo”, in particolare, hanno sempre evidenziato, in maniera oggettiva, problematiche e disservizi del più grande Ospedale della Basilicata e si sono sempre adoperati per contribuire ad apportare modifiche e correttivi, anche in corso d’opera.
Negli ultimi tempi il tema della riforma sanitaria regionale è sempre più ricorrente nelle dichiarazioni pubbliche di Associazioni, esponenti politici, più o meno di rilievo, e di semplici cittadini. Sicuramente, è stata anche oggetto di riflessioni, ed a volte di perplessità, specie in ambienti sindacali, dove si continua a discutere sulle possibilità concrete di attuazione del nuovo assetto sanitario regionale.
Certamente, il nuovo ruolo assegnato all’Ospedale “San Carlo” , con l’integrazione anche degli Ospedali di Melfi, Lagonegro e Villa D’agri, che apparentemente può sembrare come un disegno di difficile realizzazione, può rappresentare un’occasione di crescita di tutta la classe medica lucana e comportare un miglioramento delle procedure assistenziali, se si riesce a tener conto della necessità di un maggior ruolo di clinical governance da parte dei medici e ad uniformare l’attività ospedaliera complessiva agli standard che, nonostante considerazioni superficiali, ed a volte strumentali, questo Istituto ospedaliero ha sempre mostrato di possedere nel panorama sanitario del sud Italia.
E’ un obiettivo realizzabile se il processo di cambiamento sarà governato in maniera diligente e condiviso. E’ necessaria, perciò, la partecipazione illuminata dell’intera classe medica ospedaliera per realizzare in maniera uniforme questo percorso di accorpamento, preferibilmente cercando di rafforzare il ruolo di fatto già consolidato del San Carlo come punto di convergenza regionale delle principali emergenze e problematiche richiedenti alta specializzazione, evitando il più possibile divagazioni da parte di non addetti ai lavori.
Il “San Carlo” ha tutte le potenzialità per governare le dinamiche di cambiamento e trasformare un progetto complicato in un processo virtuoso, senza rinunciare alla sua vocazione di polo sanitario di eccellenza per molte attività specialistiche e di punto di riferimento sanitario, regionale ed extra regionale. L’attività di ricerca, il progresso e le innovazioni in campo medico possono viaggiare in parallelo rispetto alle procedure assistenziali quotidiane senza che questo vada a pregiudicare l’alta qualità dell’assistenza ospedaliera.

Le Segreterie Aziendali delle O.O.S.S. della Dirigenza Medica
CISL , CIMO, UIL, CGIL, AAROI, FASSID, ANAAO

http://www.lasiritide.it/canestro.php?articolo=18061

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