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Gli italiani preferiscono la sanità privata

In Sanità sono molti gli italiani che cercano una soluzione presso strutture convenzionate private. Tra il 2014 ed il 2015, la gran parte ha scelto strutture extra regionali. L’11% ha poi optato per strutture private, mentre quelle pubbliche segnano un -3%.

Si, è un problema e va risolto. Tanti gli italiani che scelgono di andare fuori Regione per curarsi, e molti di questi scelgono poi le strutture private. Per il cittadino indirettamente è una grossa opportunità, ma per le casse del Servizio Sanitario la cosa si fa seria, soprattutto se di mezzo ci sono Regioni in pieno piano di rientro. Il meccanismo è semplice, a spiegarlo. Dopo un consulto con il medico di base, egli prescrive una visita per le opportune verifiche del caso ipotizzato. Il paziente decide, con ricetta alla mano, di andare da Reggio Calabria a Napoli per farsi vistare (o curare) presso una struttura pubblica o privata che sia. La Regione di residenza (la Calabria) dovrà conseguentemente riconoscere alla regione di destinazione (la Campania) il dovuto per le “produzioni” effettuate sia presso Ospedali pubblici che in strutture private convenzionate.

Un problema, casomai ne mancassero di altri, che doveva essere risolto attraverso una accordo sulla mobilità sanitaria interregionale che è stato trovato in sede di Conferenza delle Regioni. “Come avevamo programmato abbiamo raggiunto l’accordo sulla mobilità sanitaria interregionale per gli anni pregressi fino a tutto il 2015. Un fatto molto positivo ed importante”. Lo ha annunciato il presidente della Conferenza delle Regioni. “E’ il primo e più importante step – ha spiegato Stefano Bonaccini – nella strutturazione del Piano nazionale sulla mobilità sanitaria. Un tema che può essere affrontato solo se si superano le conflittualità e i tecnicismi che negli ultimi anni hanno “paralizzato” il sistema di regolazione”.

Per comprendere appieno la faccenda, è necessario leggere con attenzione le dichiarazioni di Antonio Saitta, Assessore alla Sanità del Piemonte, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

“L’obiettivo del Piano nazionale della mobilità è quello di superare la dimensione squisitamente finanziaria che ha caratterizzato l’approccio al tema degli ultimi anni e affrontare in maniera decisa l’appropriatezza dei flussi sanitari migratori, ponendo limiti precisi alla produzione degli erogatori privati sin dal 2017. Per questo motivo abbiamo chiesto a tutte le regioni di simulare gli addebiti, regione per regione, per ciascun settore oggetto di compensazione, sulla base delle regole definite dall’Accordo del 2 luglio 2015. Siamo quindi partiti da una simulazione degli addebiti 2014 e 2015 che ha rappresentato la base dati a cui abbiamo fatto riferimento per superare la situazione di stallo.

http://www.laredazione.eu/gli-italiani-preferiscono-la-san…/

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