Organizzazioni diverse tra reparti uguali della stessa azienda sanitaria, operatori in servizio a reparto chiuso, liste d’attesa impossibili da smaltire. Accade al servizio di Gastroenterologia ela denuncia arriva dal segretario generale della Cisl Fp, Gabriele Martelli, che ha inviato una nota dettagliata al direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti.
Il sindacato è venuto a conoscenza di un fatto inconsueto. All’ospedale Renzetti di Lanciano, il servizio di GastroenterologiaEndoscopia lavora per tutta la settimana, 6 giorni su 7,
domenica esclusa, con due turni, compreso quindi il sabato pomeriggio. Al policlinico Santissima Annunziata di Chieti, invece, lo stesso servizio di Gastro/Endoscopia lavora sì fino al
sabato, ma resta chiuso nel pomeriggio. Quel turno, però, viene coperto da due infermieri, in servizio fino a sabato sera, con l’ambulatorio chiuso all’utenza: le prestazioni non vengono
effettuate, in quanto i medici sono soltanto reperibili per eventuali urgenze.
Eppure, fa notare Martelli, il turno del medico nel turno di sabato pomeriggio consentirebbe di effettuare un certo numero di prestazioni, contribuendo così a smaltire la lista d’attesa e
a garantire un servizio più rapido all’utenza. Tanto più che il policlinico di Colle dell’Ara è considerato Hub aziendale.
Una situazione su cui ora il sindacato chiede chiarezza, puntando specialmente sul fatto che, in un’ottica di ottimizzazione della sanità regionale, dopo anni non siano ancora stati unificati
protocolli, procedure e attività dei servizi esistenti negli ospedali dell’azienda. Inoltre, la Cisl Fp chiede conto della presunta lotta agli sprechi, che però non considera che la Asl paga due
infermieri in servizio in un reparto chiuso, dunque di fatto non operativi.
“Come mai chiede ancora la nota inviata a Flacco non si prevede la presenza del medico e la possibilità di programmare attività ambulatoriali, così da ridurre, in proporzione e
contestualmente, le liste d’attesa?”. E, ancora, si cercano lumi sul fatto che si pensi di attivare il servizio 24 ore su 24 in altri servizi, come i laboratori e le radiologie, dove non ci sono
ancora le condizioni per poterlo fare mantenendo inalterate la qualità e la quantità delle prestazioni effettuate finora nella normale turnazione diurna.
“Lungi dal pensare conclude la nota che qualcuno miri ‘volutamente’ a ridurre le attività diurne per altri non meglio precisati scopi”.