L’AGGIORNAMENTO DEI L E A: FINALMENTE REALTA’ DOPO 15 ANNI .
Iniziative volte a garantire un incremento delle risorse per i nuovi livelli essenziali di assistenza e per il fondo sanitario nazionale.
La garanzia dell’effettiva erogazione sul territorio e dell’uniformità delle prestazioni rese ai cittadini è disciplinata dal D.M.12 dicembre 2001, che fornisce un set di indicatori rilevanti per la valutazione dell’assistenza sanitaria finalizzata agli obiettivi di tutela della salute perseguiti dal SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.
Gli indicatori di monitoraggio dei livelli di assistenza tra le Regioni manifestano evidenti differenze fra le realtà territoriali italiane e sottolineano costantemente l’esigenza di indagare e promuovere l’equità del sistema a garanzia del necessario superamento delle disuguaglianze sanitarie, sociali e territoriali.
E’ ancora presente su molti aspetti dell’assistenza sanitaria un forte divario tra le Regioni meridionali e quelle centro settentrionali, e all’interno di quest’ultime persistono aree disagiate sotto il profilo dei servizi sanitari disponibili.
La garanzia dei L E A non è altro che il dotarsi di strumenti valutativi che colgano le disomogeneità presenti nella domanda e nell’offerta dei servizi, eliminando gli effetti delle differenze reali esistenti nella struttura demografica, sociale ed economica della popolazione.
I punti focali del PIANO SANITARIO NAZIONALE sono :
Organizzare meglio e potenziare la promozione della salute e la prevenzione;
Rimodellare le cure primarie;
Favorire la promozione del governo clinico e della qualità nel servizio sanitario nazionale;
Potenziare i sistemi integrati di reti sia a livello nazionale o sovraregionale ( es. trapianti, malattie rare ecc..) sia a livello interistituzionale ( integrazione socio sanitaria ) sia tra i diversi livelli di assistenza ( prevenzione , cure primarie )
Favorire il ruolo partecipato del cittadino e delle associazioni nella gestione del servizio sanitario nazionale ;
Attuare una politica per la qualificazione delle risorse umane.
L’accordo tra lo Stato e le Regioni sul nuovo patto per la salute cambia il sistema sanitario nazionale italiano e riguarda 60 milioni di cittadini.
Le novità : dopo anni di tagli lineari le Regioni avranno certezza di budget, sarà possibile avviare una programmazione ?
L’obiettivo è rendere il sistema sanitario sostenibile di fronte a :
L’invecchiamento della popolazione ;
L’arrivo dei nuovi farmaci sempre più efficaci ma costosi;
La medicina personalizzata ;
Lotta agli sprechi e alle inefficienze ;
Risparmi da reinvestire in salute;
Garantire a tutti l’accesso alle cure, ai farmaci e uno standard qualitativo di assistenza.
Aggiornare i L E A significa togliere prestazioni e cure ormai obsolete, che comunque costano, e sostituirle con nuove e moderne cure più efficaci per la cura delle malattie.
L’umanizzazione delle cure è il fulcro del nuovo patto.
Riorganizzare gli ospedali, potenziare la medicina del territorio significa creare una rete di assistenza molto più efficiente e capillare ed evitare l’ingolfamento dei grandi ospedali.
Riorganizzare la medicina del territorio con ruoli da protagonisti per i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacie di servizio.
A mio parere è arrivato il momento di avviare la fase applicativa del processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale ospedaliera, ricordando che tale riassetto, insieme al rilancio degli interventi di prevenzione primaria e secondaria e al potenziamento delle cure primarie territoriali , COSTITUISCE un sistema basato da un lato sull’integrazione tra i servizi ospedalieri, dall’altro con l’integrazione della rete ospedaliera con la rete dei servizi territoriali.
In questa logica, per promuovere la qualità dell’assistenza, la sicurezza delle cure, l’uso appropriato delle risorse, implementando forme alternative al ricovero ospedaliero, quando le stesse rispondano più efficacemente ai bisogni di una popolazione anziana e/o non autosufficiente, gli obiettivi di razionalizzazione devono riguardare prioritariamente quei servizi e quelle prestazioni che maggiormente incidono sulla qualità dell’assistenza sia in termini di efficacia che di efficienza. La conseguente riduzione del tasso occupazionale dei posti letto, della durata della degenza media ed del tasso di ospedalizzazione, consentirà che gli attesi incrementi di produttività si possano tradurre in un netto miglioramento del S.S.N. nel suo complesso, nel rispetto delle risorse programmate.
Filippo Fiore