In data 01.08.2014 l’Assessorato Regionale Politiche per la Salute Lusenti ha sottoscritto con alcune Confederazioni, tra cui CONFSAL, un Protocollo d’intesa in merito alle “Relazioni Sindacali tra l’Assessorato Politiche per la salute e le Confederazioni Comparto Sanità” dove si parla di: 1) “realizzazione della massima trasparenza ed efficacia dei rapporti tra le parti” 2) “le parti convengono sulla necessità di arricchire il sistema delle relazioni sindacali” 3)Le parti unanimemente individuano gli argomenti che saranno oggetto di confronto e/o di informazione preventiva” 4) Scelte strategiche in tema di occupazione, tutela e valorizzazione del lavoro; 5) Utilizzazione delle risorse regionali e bilanci delle Aziende, per gli effetti che tali problematiche presentano ricadute sul versante occupazionale
Formazione del personale
Restano confermati i canali di confronto regolamentati dalla normativa contrattuale e secondo quanto precisato nella direttiva contenuta nella Delibera di Giunta Regionale n. 927/2011.
NON SOLO L’ASSESSORATO E BONACCINI NON CONVOCANO CONFSAL E FIALS MA ADDIRITTURA CHIAMANO SOLO CIGL CISL UIL
Per quale motivo Bonaccini e Venturi hanno convocato lo scorso 19.09.2016 solo le Segreterie Regionali Confederali e di Categoria CGIL CISL UIL conclusosi con la sottoscrizione dell’ACCORDO in merito alle “politiche regionali di innovazione e qualificazione del sistema sanitario” e non anche la Confederazione CONFSAL – Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori che conta a livello nazionale oltre 1.000.000 di iscritti (Snals, Unsa, Fials, Fismic, Fast, Fesica, Confsal-Falbi, ecc.) e la FIALS ? In particolare nel settore sanitario FIALS è presente in tutte le aziende sanitarie della nostra regione con oltre 3000 iscritti, risultando il primo sindacato maggiormente rappresentativo dopo CGIL CISL UIL.
Per questo motivo affermiamo che in questa “partita” la REGIONE EMILIA ROMAGNA SI E’ SCELTA I GIOCATORI A LEI PIU’ CONGENIALI, denotando quindi di non voler
confrontarsi con un Sindacato in forte crescita tra i lavoratori della Sanità e non condizionabile politicamente in nessun modo….
Come ricorderete in data 01.09.2016 c’è stata una ferma presa di posizione di 24 sigle sindacali tra cui FIALS per denunciare l’assenza di relazioni sindacali e lo stato di progressivo depauperamento degli organici, preoccupazioni che rimangono confermate anche a seguito di questi accordi con CGIL CISL UIL rimangono, e più progressivamente della Sanità Regionale.
Ora alla luce di queste condotte reiterate dalla Regione nonché dall’Assessorato regionale Politiche per la Salute FIALS e CONFSAL si comunica che FIALS diffiderà formalmente l’Assessorato diretto da Venturi al fine di metter fine a questa scorretta gestione delle relazioni sindacali a nostro avviso potenzialmente collusiva della Regione con CGIL CISL UIL. Siamo altresì disposti ad
attivare un contenzioso legale per condotta antisindacale nei confronti dell’Assessorato Regionale Politiche per la Salute
Politiche occupazionali
Garantire la copertura del turn over sul settore sanitario pari al 90% del personale cessato o che cessa a vario titolo
I dati forniti dalla Regione (vedi allegato verbale di incontro del 02.11.2016) indicano in n. 170 unità l’aumento delle assunzioni per effetto del passaggio dal 80 al 90% della copertura del turn over.
Questo vuol dire che si prevedono 1700 cessazioni nel corso del 2016 in tutte le aziende sanitarie della Regione e se prima la percentuale di copertura era del 80% (1360) ora l’impegno è di reintegrarne (1530).
Questa è la prima grande bugia in quanto i dati in nostro possesso dimostrano che la copertura reale del turn over è solamente del 58% circa (dato che cala ancora di più per effetto dello scivolamento dei tempi di reclutamento del personale). Le cessazioni dei rapporti di lavoro (a vario titolo) vengono reintegrate con nuove assunzioni (di cui molte con attivazione di contratti a tempo determinato) con diversi mesi di ritardo quindi tutti questi ritardi si sommano gli uni agli altri (il dato scende al 51%)
L’esempio è riportato a pagina 5. La realtà dei fatti nelle varie Aziende Sanitarie della Regione mette in evidenza già da diversi anni come le ASL non integrino gli organici con immediatezza
(per una precisa volontà regionale a cui si associano tempi tecnici che dilatano la data di entrata in servizio da parte dei neo assunti) facendo di fatto slittare di diversi mesi
la copertura percentuale dei posti autorizzati dalla Regione che così risparmia sulle coperture degli organici 2 volte:
La prima non consentendo il completo reintegro del turn over (fino all’anno scorso la copertura era del 25%). La seconda slittando in avanti la data di effettiva presa in servizio dei neo assunti rispetto alla data di fuoriuscita dei cessati….
Ne sono esempi concreti:
Ausl Romagna che ha dichiarato nell’incontro tenuto il 28.11.2016 che le cessazioni del verificatesi nel primo semestre sono state pressoché tutte reintegrate al 90% (nel mese di novembre). Immaginiamo poi con quale ritardo si provvederà a reintegrare le assenze che si saranno determinate nel 2° semestre….
Azienda Ospedaliera di Bologna dove devono ancora essere assunti 11 infermieri come “code” della copertura del turn over del 2015…..quindi con quasi 2 anni di ritardo…. Nel 2016 la situazione
appare ancora più grave per i ritardi in cui si trascinano queste assunzioni.
Azienda Ospedaliera di Modena attualmente la copertura del turn over è attualmente formalmente del 50% (il dato reale è 28% in quanto 10 assunzioni
sono in corso….)
Proseguire nel processo di stabilizzazione di personale di 402 unità entro dicembre 2016
Non vengono inseriti in questa categoria tutti i tempi determinati che sono ovviamente molto di più dei complessivi 402 posti da stabilizzare inseriti nell’accordo regionale.
Appaiono del tutto incoerenti politiche governative e regionali che inneggiano al “buon lavoro” quando puoi in realtà si riproducono e si storicizzano rapporti di lavoro precari come quelli rappresentati dai “tempi determinati” il cui dato complessivo, guarda caso, non è né fornito dall’Assessorato regionale né da quasi tutte le Aziende Sanitarie.
Un altro aspetto di cui non vi è chiarezza è il tema del superamento dei rapporti di lavoro “precario” nonché il progressivo superamento di posizioni dilavoro ricoperte tramite contratti di lavoro con“agenzie interinali” in quanto le assunzioni che vengono preventivate potranno essere a scapito delle due sopracitate tipologie di rapporti di lavoro. In questo caso non saremo in presenza di unità di personale in più ma in unità di personale in meno, seppur stabilizzate.
Con questo accordo la Regione Emilia Romagna e CGIL CISL UIL dimostrano ancora una volta di non voler risolvere il problema del precariato al di là dei tanti bei proclami .
Ad esempio:
All’Ausl di Bologna sono attualmente presenti 82,2 unità equivalenti di operatori assunti tramite agenzie interinali e non si comprende se tali posizioni di lavoro saranno riassorbite dalle 73+20 nuove assunzioni concordate durante l’incontro sindacale dello scorso 23.11.2016.Sono inoltre presenti n. 43 operatori incaricati (con fondi a carico aziendale) e n. 209 operatori a tempo determinato che non si saprà se saranno prorogati o meno….
La forza lavoro quindi potrebbe diminuire ulteriormente se questa situazione si avverasse.
Procedere all’assunzione extra turn over di n. 400 unità di personale privilegiando le posizioni coperte con contratti di lavoro atipico, senza specificare quando queste assunzioni devono essere fatte e se queste sono al netto di nuove attivazioni di contratti di lavoro a tempo determinato. L’accordo pone particolare attenzione alle posizioni finalizzate a garantire i livelli
di adeguatezza ed efficienza del sistema anche in relazione alle criticità derivanti dagli effetti dell’applicazione della legge 161/2014.
Al fine di meglio finalizzare i processi di reclutamento del personale e di condividere le priorità, i confronti con le OO.SS. aziendali dovranno essere attivati entro la seconda metà di novembre e conclusi entro la fine del mese di novembre.
Non si comprende cosa intendano i “firmatari” dell’accordo in merito a “al fine di adeguare i livelli di adeguatezza ed efficienza del sistema”.
Quasi ovunque si assistono a situazioni in cui vi è una Maggiore carenza di OSS con frequenti episodi di “demansionamento” da parte del personale infermieristico, oppure associato a carenza di personale infermieristico con aumento esponenziale delle ore di lavoro straordinario e ferie non fruite che, guarda caso, sono dati che non vengono forniti dalla Regione e da quasi tutte le
Aziende Sanitarie.
Stimiamo che siano oltre 1.800.000 ORE DI LAVORO STRAORDINARIO e oltre 446.000 GIORNATE DI FERIE NON FRUITE E QUINDI ACCUMULATE dal personale del Comparto della nostra Regione. In termini economici questo vuol dire che il lavoro straordinario effettuato e non pagato e non recuperato dal personale ammonta a un equivalente economico di 23.400.000 euro oppure l’equivalentedi 1200 operatori circa.
In termini di unità di personale occorrente per smaltire 446.000 giornate di ferie arretrate del personale equivale ad avere 2.060 operatori circa in servizio per un anno.
Al fine di declinare operativamente i contenuti dell’accordo del 19.09.2016 e permettere il tempestivo avvio dei confronti di cui al punto precedente, la regione avvierà da subito un percorso di verifica con le Direzioni delleAziende sulla base delle nuove assunzioni previste verificandone tempi e grado di fattibilità, rispetto alla ripartizione per singola Azienda, ferma restando la quantificazione complessiva di 400 nuove assunzioni.
Prima firmano accordi poi scrivono che devono verificarne la fattibilità….
Art. 16 D.L. 98/2011 (convertito il Legge 111/11)
Le parti hanno condiviso la necessità di definire un atto di indirizzo finalizzato all’utilizzo delle risorse derivanti dalle economie di gestione generate dalle riorganizzazioni ex art. 16 D.L. 98/2011 (convertito il Legge 111/11).
Con l’invio alle Aziende del documento allegato al presente verbale si conclude il percorso di confronto su tale tematica, parte integrante dell’accordo sottoscritto in data 19.09.2016 ed atto di indirizzo in materia di applicazione art. 16 D.L. 98/2011.
Riteniamo paradossale che la Regione abbia impiegato 3 anni per arrivare a questo risultato, peraltro sbandierato come un successone…., quando
l’Azienda Ospedaliera di Bologna ha già attivato da 3 anni progetti di riorganizzazione riconducibili alla fattispecie di cui all’ art. 16 D.L. 98/2011.