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Quando nel 2000 ho accennato per la prima volta al diritto della professione infermieristica a non essere ricacciata in un ambito di seconda serie rispetto alla disciplina medica che esercitava senza vincolo di esclusività dove e come meglio riteneva di esprimere proprie competenze a fronte di importanti ambizioni e riconoscimenti economici, mi prendevano per visionario e venditore di fumo.

Negli anni ho sempre difeso quell’intuizione professionale della parità di trattamento e di riduzione delle sperequazioni sul punto, e ho affinato la modalità comunicativa.

Oggi sono felice di un primo passo verso il pieno riconoscimento di quella visione. Tanti ad iniziare da un sindacato cosiddetto di categoria (che dice testualmente di essere sua “la primogenitura” della questione, ma 20 anni dopo e solo nel 2020…) saliranno sul carro della rivendicazione del primato.

Ma conta il risultato.

Durante uno degli ultimi Consigli Nazionali Fnopi (agli atti e in verbali pubblici) la Presidente aveva richiamato che la mia posizione sul pieno superamento del vincolo di esclusività del rapporto di lavoro declinato al nursing era la medesima del nuovo Ministro della Salute Schillaci.

Oggi quella intuizione è diventata Decreto Legge.