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“Basta ordini professionali. L’Italia deve tornare a competere”. A dirlo la presidente del Colap (Coordinamento libere associazioni professionali) Emiliana Alessandrucci, in audizione in commissione Affari Sociali della Camera, sul riordino delle professioni sanitarie. Accanto al Colap nell’audizione erano presenti i rappresentanti della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FnomCeo),dell’Associazione dei medici dirigenti (Anaao-Assomed),del Coordinamento nazionale associazioni delle professioni sanitarie (Conaps) e dell’Associazione italiana fisioterapisti (Aifi).      

”Una convocazione quasi rivoluzionaria -spiega Alessandrucci- finalmente si è aperta la discussione a tutte le professioni, mi sembra un approccio democratico che potrà arricchire il provvedimento. Ci siamo espressi in particolare sul capo 2 riordino delle professioni sanitarie che intende trasformare alcuni albi in ordini e creare nuovi ordini professionali”.

”Le proposte presenti nel capo 2 -avverte- sono anacronistiche e contrarie all’esercizio di semplificazione e di eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione promossa dalla nuova direttiva qualifiche. Non dimentichiamoci della Costituzione che prevede gli ordini professionali per quelle professioni che intervengono negli interessi generali”.

“In audizione -fa notare- tutte le parti erano d’accordo sull’esigenza di definire cosa si intendesse per professione sanitaria, senza questa definizione, come diceva giustamente anche la presidente dell’ordine dei Medici si rischia di far diventare medico e sanitario quello che non lo è ”.       ‘

‘Alcuni degli interventi ascoltati -avverte- sembrava perdessero di vista la funzione pubblicistica dell’ordine: tutelare l’utenza l’ordine non tutela il professionista ma il suo cliente, il rischio di deriva in tal senso è altissimo”.      

”Pertanto il Colap -rimarca- ribadisce che la legge 4/2013 propone un modello esportabile anche alle professioni sanitarie relativamente agli strumenti che mette a punto per la verifica delle competenze, la deontologia, l’aggiornamento. Siamo sicuri che se riuscissimo a lavorare insieme potremmo realizzare un sistema più efficace, più competente e meno blindato”.

http://www.giornalepartiteiva.it/associazioni-ordini/professioni-alessandrucci-colap-basta-ordini-professionali-bisogna-tutelare-il-cliente-non-il-professionista-2893.html

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