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Intervento di Apertura XXII congresso CID. In questi ultimi venti anni, in Italia, le professioni sanitarie nel loro complesso hanno raggiunto importanti traguardi soprattutto sul piano dell’autonomia professionale realizzando una rete organizzativa ormai consolidata su tutto il territorio nazionale. I risultati raggiunti sul piano normativo e culturale hanno da tempo determinato maggiori attese di autonomia organizzativa, viste come condizioni indispensabili e necessarie per il pieno esercizio delle proprie responsabilità.

E’ riconosciuto che la Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie deve agire sulle politiche sanitarie e sulla progettazione dei sistemi di salute. Infatti il solo livello operativo della Direzione , se pur importante, non è più sufficiente per garantire le risposte che i cittadini e i professionisti ci chiedono: cure sicure, appropriate e accessibili.

Unitamente ad altri professionisti ed alle altre articolazioni Aziendali, maggiormente coinvolte nei processi/programmi di sviluppo Regionali, in qualità di Infermieri Dirigenti, associati al CID, dobbiamo contribuire, partecipare e quindi insieme progettare la realizzazione d’interventi di riordino del sistema capaci di mantenere efficiente il SSR e Nazionale.

I cittadini Italiani hanno diritto di ricevere cure e sostegno socio-sanitario all’interno di una organizzazione moderna e dinamica, degna di un paese economicamente avanzato. Desideriamo sottolineare, purtroppo, che alcuni Direttori Generali delle Aziende sanitarie e socio sanitarie territoriali nonché i commissari di nomina governativa presenti nelle Regioni sottoposte ai piani di rientro del disavanzo economico, non conferiscono alcun valore strategico di sistema alla Direzione Infermieristica e delle professioni sanitarie, ridimensionando le strutture a favore di altri dirigenti ove esistenti, oppure privilegiando nomine ad hoc di professionisti inseriti in sistemi organizzativi obsoleti, gravati da problemi, in cui essi stessi sono nati e cresciuti e di cui a volte ne sono addirittura la concausa.

Al fine di garantire su tutto il territorio nazionale quell’appropriatezza organizzativa di cui tanto e solo si parla, ed in particolare la riorganizzazione ospedaliera e territoriale, l’ integrazione e l’individuazione di nuove strategie per la presa in carico della cronicità, è necessario che si dichiari con forza la necessità di istituzione immediata della Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie come sistema strategico e irrinunciabile alla salvaguardia della salute dei cittadini (Prevenzione), per il ripristino della qualità della vita attraverso i processi assistenziali e riabilitativi (Cura) per l’attuazione delle cure di supporto e sollievo (Mantenimento e Palliazione) nella continuità assistenziale e delle cure nel post acuzie, nella cronicità, a domicilio e nella residenzialità socio-sanitaria.

Con la medesima forza chiediamo che la sua denominazione, riconoscibile su tutto il territorio nazionale, debba indicare non solo il nome ma anche la struttura organizzativa e la sua collocazione rispetto alle altre direzioni strategiche. Da quanto sopra esposto si evince la necessità di potenziare la Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie nella dimensione “assistenziale”a tutti i livelli del sistema, al fine di garantire la reale presa in carico, come avviene in altri paesi avanzati, mediante interventi realizzati attraverso processi domiciliari, territoriali, ambulatoriali e ospedalieri in grado di sostenere efficacemente i bisogni dei cittadini indotti dall’aumento delle malattie croniche, nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia nonché estrema attenzione alla spesa sanitaria, intesa come indicatore di appropriatezza degli interventi assistenziali.

Il ruolo agito all’interno delle Aziende Sanitarie, la complessità organizzativa affrontata quotidianamente e il numero di risorse gestite, ci autorizza a chiedere di essere riconosciuti quali interlocutori forti, di poter partecipare attivamente ai grandi cambiamenti che a vario titolo si realizzeranno. Possiamo suggerire, consigliare, oltre che supportare o accompagnare i diversi processi; spesso facciamo sintesi su aspetti di natura sanitario-assistenziale nonché amministrativa.

Come non menzionare il contributo dato ai grandi cambiamenti organizzativi che hanno coinvolto le nostre Aziende, ad es. la Dipartimentalizzazione, la riorganizzazione degli Ospedali e del Territorio, (Cure Primarie, riordino Psichiatria, Sanità Penitenziaria, Intensità di Cura e Complessità assistenziale ecc.), cercando di cogliere sempre le opportunità e minimizzando le criticità ed i problemi. livello In questo momento storico vi è la sentita necessità di raggiungere un ulteriore di consolidamento e miglioramento delle Direzioni Infermieristiche e delle Professioni Sanitarie nella convinzione che si comprenda la sua strategica importanza.

Con il presente documento, intendiamo pertanto mettere in evidenza le priorità con cui il CID desidera confrontarsi: 1. Differente denominazione del Servizio; Ufficio; Struttura: in Italia la denominazione dei Servizi di direzione e gestione del personale assistenziale e tecnico sanitario è molto variegata; La nostra proposta è di uniformare a livello Nazionale la denominazione di questa struttura, identificandola come Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie (DIPS) . La Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie non deve avere solo una denominazione comune, ma nel rispetto delle specifiche necessità, deve possedere su tutto il territorio nazionale, una omogenea strutturazione organizzativa e specifiche competenze riconosciute e valorizzate.

Alla stregua della Direzione Sanitaria Medica, la Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie, deve essere presente istituzionalmente in tutte le aziende ospedaliere, territoriali pubbliche e private accreditate, nelle residenze sanitarie assistite, negli enti dello Stato che interagiscono con la salute dei cittadini come le forze armate, gli istituti penitenziari, INPS e INAIL, all’interno delle stesse Regioni e negli IRCCS, Fondazioni e Policlinici Universitarie e, in qualsivoglia altra struttura organizzativa che il SSN e Regionale potrà individuare per migliorare il servizio al cittadino.

La sua denominazione, riconoscibile su tutto il territorio nazionale, dovrà indicarne non solo il nome ma anche la struttura organizzativa e la sua collocazione rispetto alle altre direzioni strategiche. In questo modo potranno essere individuate le dirette responsabilità relative alla ristrutturazione dei processi e dei modelli assistenziali tanto auspicate e inserite nel documento di recente licenziato dal tavolo tecnico ministeriale sullo sviluppo della professione infermieristica a cui il CID, componente del gruppo di lavoro, ha dato il proprio contributo.

2. Differenziazione a livello Regionale della attuali Configurazioni Organizzative Sotto il profilo normativo, la figura del Dirigente delle Professioni sanitarie rientra a pieno titolo nel disegno e previsioni che il d.lgs. 165/2001, insieme ai precedenti d.lgs. 502/1992 e 229/1999, ha determinato rispetto alle esigenze e criteri di attribuzione d’incarichi dirigenziali delle strutture organizzative.

Questa Associazione Scientifica, nonostante la sua particolare propensione a trattare principalmente temi di management sanitario e sviluppo delle risorse umane, ha ritenuto importante e strategico per i suoi soci e per le politiche di sviluppo affrontare anche temi ad impatto contrattuale, ciò è avvenuto in occasione dell’accordo del 5 aprile 2016 tra OOSS ed ARAN, che ha visto i dirigenti delle professioni sanitarie entrare a pieno titolo nella dirigenza sanitaria della PA, ritenendo tale aspetto, un elemento fondamentale per la realizzazione di una efficace azione di leadership e di politica professionale in ambito sanitario e socio sanitario Per questo motivo si ritiene imprescindibile l’ armonizzazione delle modalità di conferimento degli incarichi di direzione di struttura per i dirigenti delle professioni sanitarie con quelle della dirigenza medica e veterinaria attraverso la possibilità di conferimento di Incarico di direzione di struttura complessa e di direttore di dipartimento; Incarico di direzione di struttura semplice; Incarico di natura professionale anche di alta specializzazione, di consulenza, di studio e ricerca, di formazione, ispettivi, di verifica e di controllo, anche in base ai ruoli ricoperti all’interno delle strutture di direzione delle professioni sanitarie.

Questo aspetto ha una importanza fondamentale anche alla luce del riordino di diverse normative tra le cui spicca la riforma “Gelli” sulla Responsabilità delle professioni Sanitarie. E’ auspicabile che il Direttore Infermieristico e delle Professioni Sanitarie abbia un contratto di lavoro che corrisponda, per pari dignità, a quello del Direttore Sanitario.

La nostra proposta

Chiediamo coerenza al Governo, quando attraverso la programmazione dei dirigenti da formare in base alle necessità del nostro paese, poi non ne dispone la relativa presenza nelle dotazioni organiche e negli organigrammi aziendali; Chiediamo il rispetto delle normative regionali, laddove impongono l’obbligo di istituzione delle direzioni e quindi l’applicazione degli atti aziendali e la emanazione di normative specifiche nelle regioni che non li prevedono; Chiediamo con forza la valorizzare i Dirigenti delle Professioni Sanitarie attraverso l’attribuzione in tutte le Direzioni, di almeno un incarico di Struttura Complessa, ed all’interno della stessa, prevedere una dotazione minima di dirigenti delle professioni sanitarie tali da garantire la sostituzione, la delega e l’affidamento di settori nonché le progressioni di carriera e il tutorato per i giovani dirigenti (strutture semplici o complesse, incarichi di Alta Specializzazione, Direttore di Dipartimento, di Distretto, Direttore della formazione e aggiornamento, Direttore sviluppo risorse umane e ricerca); Gli Infermieri dirigenti e gli infermieri impegnati nei diversi ambiti assistenziali e di formazione sono portatori di quei contenuti disciplinari e quindi professionali che possono concretamente e con metodo scientifico, dare risposta ai bisogni sanitari che si stanno imponendo non solo nella società italiana, ma anche ampiamente, in quella europea.

La necessità di avere la Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie deve essere sancita chiaramente nei documenti ministeriali e deve essere considerata, nella sua corretta attuazione quale elemento di valutazione dell’operato del management strategico tale da porre, da parte dell’organo centrale, le sanzioni necessarie quando viene disattesa. Pertanto deve essere una volontà imprescindibile del Governo che la Direzione Infermieristica e delle Professioni sanitarie sia istituita evidenziandone, con la inderogabilità, la sua importanza come strategia di sistema alla pari della Direzione Medica e Amministrativa di presidio e d’azienda.

Il Direttore Infermiere e delle Professioni Sanitarie, quando è apicale, assume le responsabilità già definite dalla norma, è nell’area della dirigenza strategica aziendale nonché membro di diritto del collegio di direzione. La Direzione Infermieristica e delle professioni sanitarie è una organizzazione complessa con al suo interno più sistemi di strutture complesse e/o semplici di direzione non escludendo, a priori, la possibilità della struttura di direzione con più strutture complesse in quanto già esistenti in alcune situazioni del nostro territorio con evidenti ottimi risultati . Proponiamo uno standard minimo nazionale di una Direzione UOC/Dipartimento ogni 300 dipendenti dell’area del comparto sanitario e socio-sanitario e, comunque, la presenza di almeno un dirigente apicale per ogni struttura con almeno 120 posti letto; la presenza di un dirigente per il territorio ogni 70.000 abitanti, con una struttura capace di svolgere anche la funzione ispettiva e di verifica della qualità dell’assistenza all’interno di strutture pubbliche e private per anziani e disabili. Lo standard ipotizzato, non vincolante, è necessario per quantificare il fabbisogno regionale e nazionale dei Dirigenti e, quindi, sviluppare le politiche necessarie per i corretti percorsi formativi.

3. Assegnare Incarichi dirigenziali di Strutture/piattaforme (ad es. Poliambulatori, degenza post-acuti, Blocchi operatori, strutture dipartimentali, strutture socio sanitarie territoriali, ecc) Come già dichiarato precedentemente , si sottolinea la necessità di potenziare le Direzioni delle Professioni Sanitarie nella dimensione “assistenziale” al fine di garantire la reale presa in carico dei cittadini, come avviene in altri paesi avanzati. La nostra proposta Prevedere incarichi di struttura semplice e/o incarichi professionali di alta specializzazione per le seguenti aree : Emergenza Territoriale; Strutture socio-assistenziali ( strutture a gestione infermieristica) ; Strutture sanitarie territoriali (Ospedali di Comunità, Case della Salute, Centri di cure Palliative…); Piattaforme logistico produttive ( sale operatorie ); strutture dipartimentali ( responsabili assistenziali dipartimentali ). In analogia a quanto qui descritto è importante ridefinire il concetto di Professionista Clinico Specialista che il Comitato Infermieri Dirigenti sostiene e identifica come componente di una dirigenza infermieristica espressa ai vari livelli. Anche in questa indicazione la Dirigenza è capacità di decidere e quindi gestire processi per il raggiungimento di risultati qualitativamente accettabili anche sotto il profilo della sostenibilità economica oltre che scientifica. E’ necessario esplicitare chiaramente che lo sviluppo professionalizzante degli infermieri è importante e strategico nel management quanto nella clinica, che deve essere fisiologico per tutti gli infermieri senza alcuna limitazione di numeri e di risorse.

Ogni infermiere deve poter accedere ai percorsi di specializzazione clinica (laurea magistrale clinica) secondo le sue attitudini. Siamo convinti che, per la clinica, l’integrazione tra università e aziende sanitarie e territoriali sia chiave strategica e possa offrire al professionista percorsi validi per la costruzione e l’applicazione delle competenze. La letteratura internazionale nel definire la leadership infermieristica all’interno del sistema salute complessivo, in uno scenario di forte evoluzione socioculturale, ha descritto per il ruolo di dirigente infermieristico i livelli di responsabilità strategica e politica, che si declinano nelle due figure di seguito individuate: 1. “The Entity Chief Nursing Officer (CNO)”, ovvero colui che ha la responsabilità di individuazione, monitoraggio e gestione delle politiche della salute. 2. “The System Chief Nurse Executive (CNE)”, ovvero colui che guida e dirige le strategie, promuove il miglioramento dei risultati per l’assistito, l’organizzazione e la pratica clinica avanzata. E’ pertanto nostra convinzione che lo sviluppo attuale e futuro della professione infermieristica debba necessariamente passare per il riconoscimento di percorsi di carriera liberi e aperti a tutti, di offrire ad ogni singolo professionista le opportunità di crescita professionale per approdare alla dirigenza clinica e manageriale. Siamo sicuri che questo evento rafforzi il dialogo costruttivo già iniziato da tempo, auspichiamo sempre un ampia condivisione con tutti gli attori del Sistema Salute, ma anche con tutto il sistema economico produttivo di questo Paese. Il CID è associazione di professionisti esperti, formati per la managerialità e la gestione dei servizi, per la ricerca nel campo dell’organizzazione e nello sviluppo delle risorse.

Cambiare o reingegnerizzare è una scelta che molti colleghi dirigenti stanno sperimentando con successo e ne avremo testimonianza in queste giornate di aggiornamento e condivisione Infine, come emerso nell’incontro di Catanzaro della Federazione IPASVI sulla formazione infermieristica del 5 novembre ultimo scorso, ci rendiamo disponibili a collaborare per costruire i nuovi percorsi formativi con l’università e gli altri soggetti istituzionali, percorsi capaci di rispondere alle nuove sfide sociali e sanitarie utilizzando la ricerca scientifica per lo studio di nuove soluzioni che non possono più essere rinviate. Agli invitati, autorità istituzionali, ai relatori ed ai partecipanti un sincero e cordiale benvenuto.

Rozzano Milano 11 novembre 2016 Il Consiglio Direttivo Comitato Infermieri Dirigenti Italia, Società Scientifica

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