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Nessuna risposta conclusiva, lamenta il sindacato Fp Cgil, con il segretario generale di categoria Davide Benazzo, all’esito dell’incontro di giovedì 22 dicembre con il commissario Tiziana Stella, che guida Iras Rovigo, la casa di riposo cittadina. Come sindacati ed Rsu, abbiamo avuto l’incontro con il commissario dell’Iras (Istituto rodigino di assistenza sociale, di fatto la casa di riposo di Rovigo, ndr). Comprendendo le difficoltà legate alla stessa grave situazione dell’ente, non ultima la necessità di dover far fronte alla causa intentata dal precedente Cda ora portata in Consiglio di Stato, ad oggi riscontriamo una grossa difficoltà ad avere un confronto profondo sia sulla gestione del personale”.

E sì che, secondo il segretario di Fp Cgil Davide Benazzo i motivi di confronto non mancherebbero assolutamente, anzi. “Da mesi chiediamo di avere i dati sui fondi contrattuali dello stipendio accessorio e solo ieri ci è stato consegnato un semplice foglietto che molto parzialmente risponde alle nostre richiest”.

Perplessità e mancanza di informazioni lamentate dai sindacati anche “sul futuro dell’Iras stesso (pochi dati sul confronto che sta avvenendo con gli enti interessati: Comune di Rovigo, Regione ed Ulss). Ci è stato comunicato quanto fatto per la cucina data in appalto dove vi è un debito contratto molto alto (circa 800mila euro) per il quale si è deciso una nuova convenzione di tre anni utile a estinguere il dovuto”.

“Sicuramente utile e positivo, anche se ne siamo venuti a conoscenza solo ieri, il lavoro sul fronte sanitario dove con il coinvolgimento degli infermieri, dei medici e dell’Ulss e un successivo percorso formativo per il 2017 si cerca di creare la massima qualità nell’accogliere gli ospiti con sempre più esigenze sanitarie che vengono dimessi dall’Ospedale”.

“Ma sul fronte del personale ancora una volta si decide di penalizzarlo. Malgrado si sia deciso di assumere cinque operatori sociosanitari per il 2017, manca un reale confronto sulla difficile situazione dei carichi di lavoro. Unica risposta in merito, la presenza, secondo quanto comunicato, di un’alta incidenza della malattia accompagnata ad una comunicazione dove si dice che non ci sono soldi per dare ulteriori risposte”.

“Nessun dato che confermi una situazione diversa dalle altre realtà del territorio, nessun dato sulla situazione delle prescrizioni mediche, nessun confronto reale sulle possibili cause di questa situazione e nessuna chiara strategia per farvi fronte. Alla fine la ciliegina sulla torta: ci viene comunicato che in merito ai fondi contrattuali degli anni 2013 e 2014 non se ne discute, che il fondo accessorio di incentivazione parte variabile viene azzerato e che i residui del 2015 e 2016 della parte fissa del fondo degli stipendi, malgrado il contratto e la legge prevedi vada ai lavoratori (sono soldi che nel bilancio fanno parte del costo del personale e perciò stipendio dei lavoratori), non saranno distribuiti se non con i fondi del 2017″.

“Ancora una volta – chiude Benazzo – per i disastri creati in passato si va nelle tasche dei lavoratori che devono farsi carico delle colpe di altri. L’unica risposta alla nostra chiara contrarietà è stato un incontro per il 16 gennaio. E’ chiaro che per la Cgil non è accettabile che ancora paghino i lavoratori e nei prossimi giorni organizzeremo, speriamo in modo unitario, un confronto con i lavoratori per spiegare quanto sta succedendo e per le eventuali iniziative da intraprendere”.

SU http://www.rovigooggi.it/articolo/2016-12-23/niente-risposte-sui-lavoratori-iras-e-sul-loro-futuro/#.WF4t8vDhDiw

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