MASSA. Rullano i tamburi della protesta fra i lavoratori della sanità apuana. «Siamo pochi: pochi medici, pochi infermieri e, soprattutto, pochi Oss. Non si può lavorare così», dicono le organizzazioni sindacali. E annunciano lo “stato di mobilitazione”. Al termine di un’assemblea, la prima di una serie, Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil lanciano l’allarme. «Dall’analisi della dotazione organica e dalle difficoltà all’interno dei servizi ospedalieri è evidente – dicono i sindacati – che vi è criticità per medici, infermieri e tecnici sanitari. Ma la grossa emergenza è’ rappresentata dal personale Oss» (gli Oss sono gli operatori socio sanitari, figure tecniche di supporto infermieristico il cui compito primario è di garantire il benessere dei pazienti ricoverati). Secondo Cgil, Cisl e Uil gli Oss – operatori socio sanitari – mancano all’interno di tutti i servizi ospedalieri in cui è organizzato il Noa: nell’area chirurgica come nll’area medica e nell’ area critica. E mancano anche operatori dedicati al trasporto. Cioè operatori socio sanitari che accompagnino i pazienti dalle degenze, a fare visite e accertamenti, operatori che, terminate le verifiche diagnostiche, riportino il malato in stanza.
«Manca una corretta organizzazione dei servizi – accusano i sindacati – e ciò provoca problemi di cui pagano le conseguenze i pazienti». Sempre secondo Cgil, Cisl Uil, infatti si sarebbero verificate su alcuni degenti, «in mancanza di personale sufficiente, ulcere da compressione». E ancora: «Si verificano quotidianamente situazioni in cui è impossibile garantire una corretta assistenza di base: il cittadino ricoverato e allettato, non viene seguito a dovere e per questa mancanza, rischia, se viene fatta una igiene accurata, di non poter far colazione, o, viceversa di dover saltare l’igiene per fare la colazione».
Prima di accorpare i due ospedali, accusano ancora, «la dotazione organica all’interno dei vari servizi era definita, ma ad oggi non sono mai presenti gli organici definiti per il Noa: ad esempio invece di 3 operatori all’interno di un servizio dove sono ricoverati 49 degenti ve ne è presente solo uno, certamente non vi è una riduzione di volumi di attività».
Maggiori carichi di lavoro per gli Oss in corsia e per gli infermieri, accusano ancoira i sinbdacati, si traduce in un con aumento degli infortuni (nel 2016 sono state 38 le Oss infortunate di cui 23 area medica e 15 area chirurgica).
L’azienda – concludono – «ha fatto un regolamento aziendale che premia l’alta dirigenza ma non i lavoratori in prima linea . Noi chiediamo
che per una seria progettazione e programmazione senza intaccare le risposte ai reali bisogni sanitari della collettività è necessario rimettere al centro la forza lavoro».
Per questi motivi l’assemblea delle lavoratrici/ori ha deciso uno stato di mobilitazione con azioni di protesta .
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